Confagricoltura Piacenza: “Le quote produttive del Grana Padano devono andare agli allevatori”

2018-09-11T12:42:22+01:0011 Settembre 2018 - 15:24|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , |

Piacenza – Nel corso dell’assemblea territoriale dei soci del Consorzio di tutela del Grana Padano, che si è svolta il 10 settembre a Piacenza, è intervenuto il presidente di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini. Ribadendo con forza le ragioni di una battaglia che Confagricoltura ha scelto di condurre a viso aperto, all’interno della filiera del Grana Padano. “Senza alcuna intenzione di sfasciare il sistema esprimiamo la nostra posizione. Noi vogliamo che venga restituito potere contrattuale agli allevatori. Non abbiamo intenzione, come un po’ tendenziosamente è stato insinuato, né di minare il Consorzio né di lanciare una battaglia contro i piani produttivi. Altrettanto fermamente, non retrocediamo dalla nostra posizione perché vogliamo agire in favore delle aziende agricole produttrici di latte cresciute sul territorio”. La volontà di Confagricoltura è ottenere un sistema di filiera che ricalchi quanto già accade per l’altro formaggio duro Dop, il Parmigiano reggiano, dove sono gli allevatori a detenere le quote produttive. “Non ci convince il parere di chi liquida la questione dicendo che non è possibile, oltretutto avendo davanti un esempio virtuoso come quello della filiera del Parmigiano Reggiano”. Confagricoltura Piacenza ritiene che debba essere avviato un tavolo tra le parti che individui, anche per il Grana Padano, la possibilità di coinvolgere direttamente le aziende agricole per poterle responsabilizzare e rendere loro la dignità imprenditoriale, con il conseguente potere negoziale, che con l’attuale sistema hanno perduto. “Se all’origine è stata fatta la scelta sbagliata di assegnare le quote ai trasformatori – ha precisato Gasparini – non si comprende perché non sia possibile valutare strumenti per modificare questa stortura. Se si vuole controllare la produzione è da lì che si deve partire. Mentre per il Parmigiano Reggiano è stato da subito compreso che responsabilizzando gli agricoltori si sarebbe riusciti ad avere una miglior sovrapposizione tra la produzione di latte e quella di formaggio, rendendo più efficaci i piani produttivi, non è stato così per il Grana Padano, dove si è impostato un sistema che permette anche di attuare politiche di prezzo favorendo la trasformazione. Il proliferare degli smarchiati – ha concluso il presidente di Confagricoltura Piacenza – non è la causa di certe politiche, ma ne è la conseguenza, perché il mercato non aspetta chi rinuncia a correre”.

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