ESTERI
Cala il consumo di salumi in Francia. E lo Stato incentiva gli allevatori a lasciare

2017-05-24T10:46:38+01:0024 Maggio 2017 - 10:45|Categorie: Mercato, Salumi|Tag: , |

Parigi (Francia) – Da oltre due anni i consumi di salumi in Francia sono in calo del -4%, con punte del -10% per alcune specialità come il prosciutto di Bayonne e il crudo dell’Alvernia. La conseguenza, si legge su ItaliaOggi, è che molti allevatori vendono le proprie aziende, cambiano mestiere (magari convertendo l’attività nel commercio) o vanno in pensione se hanno superato i sessant’anni. Nonostante il contributo della Pac, circa 9 miliardi di euro all’anno, il trend è questo. Anzi, è stato calcolato che senza i soldi dell’Europa il 54% delle aziende francesi sarebbe in perdita. E allora il governo, tramite l’agenzia Asp (l’equivalente della nostra Agea), ha deciso per il 2017 di moltiplicare la voce di bilancio destinata alla riconversione degli agricoltori, che passa da 1,5 milioni a ben 15 milioni di euro. Esiste poi un altro contributo da un Fondo per la riconversione delle attività, che ammonta a 2,5 milioni di euro e intende sostenere gli agricoltori e gli allevatori che vogliono cambiare vita. I bonus, nota sempre ItaliaOggi, si aggirano attorno ai 3mila euro. Non molti, certo. Ma accanto alle risorse personali e ai proventi della vendita delle attività, stanno spingendo migliaia di allevatori ad abbandonare il settore.

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