Reggio Emilia – Prosegue la flessione produttiva del parmigiano reggiano, che nei primi tre mesi del 2013 ha fatto segnare un -2,1%. Questa tendenza, che già aveva inciso sul saldo del 2012, chiuso con un aumento (+2.3%) largamente inferiore a quello del 2011 (+7,1%), è in atto dal luglio dello scorso anno e, con la sola eccezione del mese di settembre (+0,6%), viaggia a ritmi mensili che si collocano tra il -0,9% del novembre 2012 e il – 2,4% del febbraio 2013. “Questi dati – ha sottolineato il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai (foto), nell’ambito dell’Assemblea dei soci – rappresentano il frutto di azioni combinate, nelle quali il peso maggiore è rappresentato dal rispetto dei piani produttivi, nati dalla consapevolezza e dal bisogno di una crescita ordinata che generi un più stretto equilibrio tra produzione e capacità di assorbimento dei mercati internazionali. Un equilibrio che è la prima condizione per una valorizzazione del prodotto non generica, ma il cui risultato si misura nella stabilità e nella difesa dei redditi dei produttori, elemento sul quale si gioca il futuro del comparto e la sua capacità di investimento”.
(AR)