Post Pac 2020 e riforma organizzativo-statutaria: i temi caldi dell’ultima assemblea generale del Comité européen des entreprises vins

2016-06-27T12:11:14+02:0027 Giugno 2016 - 12:11|Categorie: Vini|Tag: , , , , |

Marsala (Tp) – I vertici degli enti appartenenti al Comité européen des entreprises vins (Ceev), organismo che raccoglie le associazioni dei produttori vitivinicoli comunitari, si sono riuniti in assemblea generale il 20 e 21 giugno a Marsala (Tp). Due le tematiche prioritarie per il comparto affrontante durante i lavori, evidenzia una nota dell’Unione italiana vini: da una parte il nuovo assetto normativo che regolerà la vitivinicoltura europea dopo la conclusione della Pac nel 2020, dall’altra la riforma organizzativo-statutaria, che dovrà tenere conto della nuova geografia di rappresentanza espressa dalle associazioni nazionali dei produttori e della moderna realtà produttiva e di mercato della vitivinicoltura europea. “È urgente elaborare una proposta politica che privilegi la competitività del nostro settore per arrivare in tempo alla scadenza del 2020, favorendo un orientamento che assicuri la specificità normativa sul vino non solo legata al budget finanziario, ma anche alla gestione e protezione delle Do e delle Ig, oltre che all’etichettatura”, spiega Antonio Rallo, presidente Uiv. “L’impegno di Unione Italiana Vini, al fianco di Comité Vins, si muoverà per impedire che la specificità normativa del vino si ‘smarrisca’ nella più ampia regolamentazione agroalimentare, come vorrebbero le istituzioni europee, e per sollecitare una revisione al rialzo del budget previsto per il settore”. In merito alla riforma organizzativo-statutaria, Rallo ha aggiunto: “Uiv sollecita una presenza più forte delle imprese nella gestione politica del Comité Vins, proponendo l’istituzione di un ‘club dei Ceo’ di alcune grandi imprese produttrici europee che affianchino, con potere consultivo, l’azione del presidente, del segretario generale e del board”.

 

In foto, da sinistra, Domenico Zonin, presidente Casa Vinicola Zonin 1821, Jean-Marie Barillère, presidente Union des maisons de Champagne e direttore delle attività Champagne di Moët & Chandon, Andrea Olivero, vice ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e Antonio Rallo, presidente Unione italiana vini.

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