Milano – Potrebbe slittare a venerdì il vertice che era previsto per domani, a Sassari, per riprendere la trattativa sul prezzo del latte ovino in Sardegna fra allevatori e trasformatori. Due le ragioni. La prima è legata all’intenzione del governo di approvare il decreto emergenze, che contiene misure anche per il latte ovino e il pecorino romano, nella giornata di oggi o, al più tardi, del 7 marzo, proprio per arrivare al tavolo ristretto con un provvedimento certo. Ma ci sono anche altre preoccupazioni che rischiano di complicare una trattativa che, negli ultimi giorni, si è incanalata su binari che lasciano intravedere qualche speranza. Il commissario di filiera e prefetto di Sassari, Giuseppe Marani, avrebbe manifestato il timore che il vertice potrebbe saltare per l’assenza di qualche componente fondamentale. In ogni caso, la trattativa dovrebbe ripartire dalla cifra di 72 centesimi di euro al litro. Quanto al decreto emergenze in via di approvazione, gli operatori avrebbero fatto presente alcune modifiche da apportare al testo per quanto riguarda i parametri del Pecorino Romano. Nel documento, infatti, le proteine del pecorino romano sono indicate al 26% mentre, in realtà, sono al 24,5-25%. Stessa cosa per quanto riguarda l’umidità: lo standard è superiore al 30% e non, come indicato nella bozza, inferiore al 26%. Richiesto anche l’inserimento del parametro relativo al contenuto di sale, da fissare al 4%.
Sardegna, crisi del latte: il prossimo vertice potrebbe slittare all’8 marzo. Preoccupato il commissario
RepartoGrafico2019-03-06T12:33:15+01:006 Marzo 2019 - 12:33|Categorie: Formaggi|Tag: giuseppe marani, pastori sardi, prezzo del latte, sassari|
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