Pisa – Dal Dipartimento di scienze della terra dell’Università di Pisa arriva uno studio, coordinato dal professore Riccardo Petrini, in cui si sperimenta un innovativo metodo di tracciabilità dei mosti. Il progetto è stato finanziato da Veneto Agricoltura in collaborazione con un consorzio di 10 aziende produttrici della zona del Prosecco Doc del Veneto, delle quali sono stati monitorati i vitigni di glera. I risultati della ricerca, durata tre vendemmie consecutive (2011, 2012, 2013), sono stati pubblicati sulla rivista Food Chemistry. “Il nostro gruppo di ricerca – ha spiegato Petrini – è stato il primo ad applicare sul campo la sistematica isotopica dello stronzio (Sr) al riconoscimento delle zone di produzione del Prosecco. L’elemento chimico Sr è affine al calcio nel sistema acqua-suolo-pianta, e l’analisi della distribuzione dei suoi isotopi, attraverso la misura delle loro abbondanze nei suoli, uva e prodotti della vinificazione, si è dimostrato un tracciante efficace e innovativo per la definizione della zona di origine dei prodotti vitivinicoli in particolare e agroalimentari in generale”.
Vino: dall’Università di Pisa un nuovo metodo di tracciabilità
Irene2014-09-05T11:47:16+02:005 Settembre 2014 - 10:14|Categorie: Vini|Tag: glera, Prosecco, Prosecco Doc del Veneto, Riccardo Petrini, Università di Pisa, Veneto agricoltura|
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