Bruxelles (Belgio) – Dall’inizio dell’anno l’euro ha perso il 9,8% sul dollaro. Ieri la moneta europea è scesa a 1,029, il livello più basso da dicembre 2002. Durante la seduta ha toccato anche quota 1,0238. Secondo diversi analisi, la parità è quasi inevitabile ed è una notizia positiva sul fronte export verso gli Stati Uniti, strategico per l’agroalimentare italiano. Al contempo, però, il dollaro forte implica un aumento considerevole dei costi energetici e delle materie prime. I potenziali rincari potrebbero avere conseguenze negative sull’inflazione, che nell’area Ue, in giugno, è volata all’8,6%. Intanto le quotazioni dei future sui gas alla Borsa Ttf di Amsterdam hanno superato la soglia dei 170 euro a megawattora, ai massimi degli ultimi quattro mesi, per chiudere a 165,07 euro. Il rischio è che la situazione peggiori dall’11 luglio, quando la Russia chiuderà per 10 giorni (ufficialmente per manutenzione) il rubinetto che alimenta il gasdotto Nord Stream.
L’euro verso la parità con il dollaro
federico2022-07-06T11:53:32+01:006 Luglio 2022 - 11:53|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: energia, euro-dollaro, gas, materie prime, rincari|
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