Crisi Ferrarini: ieri l’adunanza dei creditori. Concordato a rischio?

2022-10-21T10:17:33+02:0021 Ottobre 2022 - 10:12|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , , , |

Reggio Emilia – Si è svolta ieri l’adunanza dei creditori di Ferrarini, a cui ha partecipato solo una parte dei creditori chirografari, per un ammontare di 197 milioni di euro. L’unica offerta sul tavolo è quella di Pini, con la finanziaria pubblica Amco che sarà azionista al 20%. In media, la cordata ha promesso di rimborsare il 33% in cinque anni. Nel 2021 i ricavi del gruppo Ferrarini si sono attestati a 123 milioni, con utili per 5,4 milioni, mentre nei primi cinque mesi del 2022 l’utile è stato di 2,3 milioni. Il passivo dell’azienda, però, ammonta a 236 milioni. Nell’adunanza di ieri, il 12% (che di fatto rappresenta un azionista) ha votato contro, mentre circa il 9% si è espresso a favore. Tra i creditori ammessi anche la società Re New Holding, la cordata di filiera Bonterre-Gsi che ha votato contro e aveva presentato una proposta concorrente non ammessa dal Tribunale. Da quanto si apprende, Re New Holding vanta 25 milioni di euro di crediti rilevati da Unicredit e ha espresso voto contrario dopo aver presentato un parere non accettato dal commissario giudiziale. “Abbiamo diffuso, in totale costruttività e buona fede, un parere pro-veritate del dottor Ranalli, che è uno dei massimi esperti in Italia di piani concordatari, dove si esprimono seri dubbi non sull’oggi ma sulle prospettive del piano presentato da Ferrarini”, ha commentato Ettore Rocchi, rappresentante della cordata. Ora bisognerà attendere almeno 20 giorni per raccogliere i voti degli altri creditori mancanti. Intanto Re New Holding ha fatto ricorso alla Corte d’appello di Bologna, che si esprimerà il 28 ottobre. Se il piano della cordata fosse ammesso, cambierebbero ancora una volta le carte in tavola. Con i creditori chiamati nuovamente a pronunciarsi e un concordato, iniziato nel 2018, dall’esito più che mai incerto.

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