Francia / La pubblicità comparativa dell’insegna E.Leclerc fa discutere

2025-06-18T09:26:06+02:0018 Giugno 2025 - 09:26|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , , |

Parigi (Francia) – La catena francese E.Leclerc non è nuova a campagne pubblicitarie comparative per evidenziare la sua maggiore convenienza. Alcuni giorni fa la pagina Facebook Hebdo 39 Jura Sud ha pubblicato il confronto tra due scontrini con gli stessi prodotti acquistati da E.Leclerc e Carrefour, facendo emergere un risparmio del 10,2% a vantaggio di E.Leclerc.

La medesima tecnica è stata illustrata sulla stampa cartacea, con il confronto tra E.Leclerc e Intermarché. Anche in questo caso emerge un risparmio, pari al 7,7%. A commentare la campagna è stato il consulente strategico per le imprese agroalimentari, Olivier Mevel, che su Linkedin ha attaccato duramente l’insegna nota per la sua strategia commerciale aggressiva. Scrive Mevel: “Ancora una volta, E.Leclerc espone con orgoglio i suoi confronti di scontrini per vantare una superiorità nei prezzi rispetto al Groupement Mousquetaires [Intermarché, ndr]. In questo caso, un divario del 7,7% a suo favore su un paniere di 14 prodotti. Ma dietro questa presentazione apparentemente allettante per il consumatore, si nasconde un sistema estremamente duro e squilibrato. Infatti, ciò che permette a Leclerc di abbassare i prezzi è in realtà la sua politica sistematica di compressione dei costi presso i fornitori attraverso il suo marchio a basso costo Eco+”.

Prosegue: “Un marchio che, con il pretesto dell’accessibilità, impone ai suoi fornitori condizioni commerciali tra le più dure del mercato francese: margini ridotti all’osso per produttori e trasformatori, che devono tagliare sulla qualità, sugli investimenti, sulla remunerazione dei dipendenti e sulla sostenibilità ambientale per soddisfare le esigenze di prezzo di Leclerc; contratti voluminosi e squilibrati, in cui il potere di negoziazione è totalmente unilaterale a favore del distributore. Pressione costante sui prezzi agricoli, in palese contraddizione con gli impegni dichiarati nell’ambito delle leggi EGAlim, pensate per proteggere la remunerazione degli agricoltori francesi”.

La strategia Eco+ “tiranneggia letteralmente i fornitori, in particolare le Pmi agroalimentari, le cooperative agricole e persino alcune grandi industrie. Molti sono costretti ad accettare queste condizioni, altrimenti rischiano semplicemente di perdere l’accesso al primo distributore alimentare francese“.

Il confronto, conclude Mevel, sarebbe “tecnicamente discutibile“: E.Leclerc “sceglie un paniere distorto di prodotti a basso prezzo, in cui la sua gamma Eco+ è particolarmente aggressiva, mentre un confronto su gamme nazionali o di qualità equivalente gli sarebbe molto meno favorevole”. 

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