Cun tagli freschi: secondo non formulato in Italia, il punto sulla situazione

2025-09-29T10:00:44+02:0029 Settembre 2025 - 09:59|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: |

Parma – Per il momento i dazi cinesi imposti sulla carne suina Ue stanno avendo ripercussioni tutto sommato contenute. I suini esteri sono calati, ma l’altro ieri la Vezg tedesca non è scesa ulteriormente sotto gli 1,85 euro/kg di riferimento sulla carcassa, quotazione raggiunta la settimana precedente. Anche il Belgio ha confermato le quotazioni della terza settimana di settembre, e addirittura la Francia ha posto fine a un crollo del prezzo della carcassa che durava dal 21 luglio (28 centesimi abbondanti, circa il 15% persi nei mesi estivi). Ora i mercati in maggiore ribasso sono Olanda (-10 centesimi sulla carcassa nelle ultime due settimane) e la Spagna, che ieri ha visto un calo di altri 3,2 centesimi del vivo che continua una spirale particolarmente negativa, se pensiamo che il 10 luglio valeva 1,815 euro/kg e in due mesi e mezzo ha perso 29,5 centesimi (-16%). Insomma, un quadro in calo, ma non repentino.

Diverso il discorso sui tagli, visto che a inizio settimana i cali in Belgio e soprattutto in Olanda avevano dato segnali inequivocabili (leggi qui). Oggi vedremo se l’Olanda confermerà il trend. Questo preambolo serve per introdurre la vera notizia di settimana scorsa: venerdì la Cun ha deciso di non quotare i tagli di carne suina. Quest’anno era accaduto solo a fine maggio. In attesa dei retroscena che ci facciano capire i motivi dietro a questa scelta, ne approfittiamo per delineare un quadro complessivo ad oggi della situazione: sicuramente i macelli hanno colpito duro nei mesi estivi, basti pensare ai rincari che hanno colpito le cosce (+ 8,3% da metà luglio), le spalle (+28,7% da fine luglio), i triti (+35,2% da fine luglio) e le gole (+9,5% da metà luglio), oltre alla stratosferica curva compiuta dalla coppa disossata (+53,3% nel periodo tra aprile e Ferragosto, compensato in parte dal veloce (-16,2% dell’ultimo mese e mezzo). È anche vero che, con l’eccezione di gola, lardo oltre 3 cm e delle cosce non Dop, la maggiore parte dei tagli l’anno scorso costavano di più. Segno che il mercato, con molta fatica, si sta stabilizzando. Un consiglio ai buyer: aiutate e sostenete le aziende in questo periodo di stress, e cercate di costruire strategie che consentano di sopravvivere entrambi, clienti e fornitori, alle montagne russe cui ci siamo abituati negli ultimi tre/quattro anni. Di seguito un riepilogo dettagliato dei rincari estivi e un confronto con l’anno scorso a questo punto.

TAGLIO Partenza rincaro 2025 Entità
(%)
Prezzo attuale
(euro/kg)
Prezzo 2024
(al 27 set)
Coscia fresca per Dop oltre 13 kg 18 lug +8,5% 6,00 6,39
Coscia fresca per Dop 11/13 kg 18 lug +7,8% 5,93 5,99
Coscia fresca per crudo oltre 12 kg 23 mag +15,5% 5,21 5,20
Coscia fresca per crudo 10/12 kg 23 mag +14,2% 5,16 5,03
Lombo Bologna 18 lug* +16,2%* 4,30 5,40
Lombo Padova (o Venezia) 27 giu* +12,8%* 4,40 5,30
Busto con coppa e costine 27 giu* +4,7%* 4,40 5,40
Coppa rifilata oltre 2,5 kg 4 apr* +26,7%* 6,78 7,40
Coppa fresca con osso 18 lug* +5,8%* 5,20 6,10
Spalla disossata oltre 5,5 kg 25 lug +28,7% 4,75 5,11
Trito (per salame) 11 lug +37,1% 4,99 5,40
Pancettone 25 lug* +10,6%* 2,72 3,31
Pancetta 25 lug* +9,4%* 4,79 5,71
Gola 27 giu +10,2% 3,45 3,37
Lardello 1 ago +12,0% 1,49 1,85
Lardo oltre 3 cm 29 ago +3,6% 4,35 4,25
Lardo oltre 4 cm 29 ago +3,0% 5,15 5,05

I tagli segnati con il * sono stati oggetto di fluttuazioni (anche verso il basso) nel periodo preso in esame. La percentuale inserita è riferita alla variazione tra l’inizio del rincaro e il prezzo attuale.

Immagine tratta dal sito Teseo by Clal

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