Ferrero sospende gli acquisti di nocciole dalla Turchia

2025-11-03T11:23:35+01:003 Novembre 2025 - 11:23|Categorie: Dolci&Salati, in evidenza, Ortofrutta|Tag: , , |

Alba (Cn) – Secondo quanto riportato dal Financial Times, e ripreso successivamente dalle testate internazionali e nazionali, sarebbe in corso un braccio di ferro tra Ferrero e i fornitori turchi di nocciole. Lo scontro tra l’azienda di Alba e i produttori del Paese che rappresenta circa il 65% della raccolta globale è scaturito dalla scarsità dell’ultima annata, determinata da una gelata primaverile e ancor più dall’aggressività di alcuni parassiti, che hanno falcidiato il raccolto. Ferrero assorbe da sola circa un quarto della produzione globale, e si trova in tal senso a dover seguire politiche di acquisto tali da garantire i volumi in ingresso. All’aumento dei prezzi della materia prima (che sono sostanzialmente raddoppiati) la multinazionale piemontese ha così sospeso gli acquisti. Occorre tener conto del fatto che la produzione turca quest’anno è scesa da 700mila tonnellate a circa 500mila. Alcune stime sono ancora più pessimiste.

La principale cooperativa turca, Fiscobirlik, ha reso noto che la produzione nazionale potrebbe non superare le 300mila tonnellate. Viene motivato così l’incremento dei prezzi, che è schizzato da 9mila dollari circa a tonnellata di giugno a 18mila dollari registrati a ottobre. Ferrero possiede scorte strategiche, in virtù dei rapporti commerciali esistenti con il mercato cileno e quello statunitense, capaci di produrre 100mila tonnellate ciascuno. “Abbiamo una copertura molto ampia e non abbiamo fretta di acquistare”, ha dichiarato al Financial Times Marco Bitta, direttore generale di Ferrero Hazelnut Company. Segnaliamo intanto che anche in Italia la produzione sarebbe in forte calo. Nel Lazio i produttori si trovano a dover affrontare i danni prodotti nella zona dei Monti Cimini della cimice asiatica, e il raccolto è passato da 50mila a 20mila tonnellate. In Piemonte il cambiamento climatico ha fatto scendere drasticamente la produzione per ettaro, da venti quintali a cinque.

Torna in cima