Milano – Il mese di marzo ha visto una flessione del -4,8% nei volumi di tutte le categorie merceologiche e dei canali di vendita (leggi qui). Complici le strategie difensive messe in atto dalle famiglie italiane per affrontare il caro vita. Il dato di NielsenIQ, riportato dal Sole 24 Ore, delinea uno scenario critico per la distribuzione moderna del Paese, dove a confrontarsi sono le posizioni di industria e distribuzione.
A parlare sulle pagine del quotidiano di Confindustria è, in rappresentanza della distribuzione, Marco Pedroni, presidente di Adm – Associazione Distribuzione Moderna, che commenta: “I listini dell’industria sono cresciuti molto nel 2022 e hanno continuato a crescere nel 2023, nonostante diversi segnali di rallentamento di materie prime ed energia. Come distribuzione abbiamo chiesto ai nostri principali fornitori di fermare gli aumenti, di mettersi al tavolo per capire come evitare ulteriori forti impatti per le famiglie”.
In rappresentanza dell’industria interviene invece Francesco Mutti, presidente di Centromarca, secondo cui la tornata contrattuale 2023 vede due diversi orientamenti delle imprese distributive. “C’è chi preferisce rallentare i rinnovi per valutare compiutamente la possibile riduzione della pressione inflattiva e quindi negoziare al meglio i rinnovi contrattuali. E c’è chi ha scelto il percorso opposto, cercando di trovare i migliori accordi nel più breve tempo possibile per partire immediatamente con un alto focus sul business avvantaggiandosi degli investimenti promozionali dei fornitori nella prima parte dell’anno”, spiega Mutti.
