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Anuga: bene, bravi, 7+. Però…

2023-10-13T11:37:01+02:0013 Ottobre 2023 - 12:30|Categorie: Aperture del venerdì, Fiere, in evidenza|Tag: , , |

La fiera andata in scena a Colonia resta una vetrina internazionale di alto livello. Ottima la presenza di buyer esteri. Ma non convincono la durata della manifestazione e i costi elevati. Il nostro pagellone dell’evento.

Buyer esteri – voto 8

Avvistati numerosi buyer asiatici, americani e australiani. Presenti le principali insegne del mercato tedesco, come Rewe ed Edeka. I discount (Aldi e Lidl su tutti) erano in fiera anche con i rappresentanti delle principali filiali europee (vedi Lidl Baltics), a conferma del fatto che l’inflazione non sia una dinamica esclusivamente italiana. In tutti i Paesi europei è forte la richiesta di prodotti convenienti. Presenti anche moltissimi importatori e distributori che operano in tutti i canali di vendita: abbiamo conosciuto, ad esempio, Compleat Food, azienda di Nottingham rappresentativa della tipologia di operatori intermediari che consentono di sviluppare business con l’estero.

Buyer italiani – voto 6,5

Presenza discreta ma di spessore. Tra i padiglioni, come sempre, i buyer di Eurospin, catena che da anni snobba le fiere italiane per concentrarsi su quelle internazionali. Significativa anche la presenza di Esselunga, i cui buyer hanno scelto proprio Anuga per presentare ai fornitori un importante cambio della guardia nel segmento dei salumi a libero servizio.

Furti – voto 5

Ci sono stati furti nel padiglione dei formaggi nella notte tra domenica e lunedì, causando gravi disagi agli espositori. Che non hanno avuto il tempo di fare arrivare nuovi prodotti e sono rimasti con poche referenze da esporre e soprattutto far assaggiare.

Costi – voto 5

Rimane una fiera rigida e molto costosa. Soprattutto le condizioni al contorno risultano essere problematiche. Un albergo a 500 euro a notte (prezzo medio), più i trasporti, le cene e la logistica rappresentano un investimento notevole, soprattutto per le piccole e medie imprese.

Pulizia generale – voto 6,5

In questo caso i giudizi sono discordanti e cambiano da padiglione a padiglione, forse in base alla solerzia degli addetti. Mentre in alcune aree non si segnalano problemi, altrove gli operatori lamentano bagni sporchi (oltretutto senza sapone e carta igienica) e il ritiro dei sacchi di spazzatura agli stand alle 10, a fiera già iniziata. Si può fare di meglio.

Koelnmesse Italia – voto 8

Laddove l’organizzazione tedesca pecca (per eccesso di rigidità), la gentilezza e il savoir faire italiano o trovano la soluzione oppure stemperano gli animi e creano un clima più favorevole al superamento delle criticità.

Durata della manifestazione – voto 4

I cinque giorni mettono d’accordo tutti in negativo: sono percepiti come pesanti e anacronistici. Soprattutto se coinvolgono sabato e domenica. In generale, Anuga rimane una fiera fondamentale, ma il mondo dopo il Covid è cambiato, e con esso le fiere. Sono sempre più apprezzati i formati smart, alla Plma, alla Gulfood, ben imitati nella durata dalla nostra Marca. Con un forte investimento sull’incoming
dei buyer, con piattaforme di matching che consentono di agevolare gli incontri via app. Qui anche su questo latitiamo. È come se Anuga sembrasse vivere sugli allori di un glorioso passato, ma se non si adegua rischia di rimanere indietro. Le aziende chiedono meno giorni (tre sarebbe il numero perfetto) e maggiore flessibilità, non tollerano tempi morti e vogliono sentirsi supportate.

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