Assemblea Assica (1). Nel 2024 cresce la produzione di salumi italiani (+1,2%). Vola l’export: +9,5% in valore e del +12,9% in volume

2025-06-26T17:44:36+02:0026 Giugno 2025 - 16:35|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: , |

Bruxelles (Belgio) – Durante l’Assemblea annuale di Assica, che si svolge oggi a Bruxelles nell’ambito della campagna europea ‘Trust Your Taste – Choose European Quality’, sono stati presentati i dati economici del settore. Nel corso del 2024, la produzione dei salumi ha registrato un incremento produttivo, trainato principalmente dalla domanda estera. La produzione ha raggiunto 1,165 milioni di tonnellate, segnando una crescita dell’1,2% rispetto al 2023. In aumento anche il valore della produzione, salito a circa 9.463 milioni di euro (+3,2%). L’insieme delle produzioni del settore (comprese le lavorazioni dei grassi e delle carni bovine in scatola) ha presentato un fatturato di 9.787 milioni di euro, superiore (+3%) a quello del 2023 (9.498 milioni di euro).

“I dati del 2024 evidenziano una dinamica positiva sul fronte produttivo e dell’export, ma al tempo stesso pongono l’accento su un calo dei consumi interni che non possiamo sottovalutare. L’industria dei salumi conferma la propria capacità di competere sui mercati internazionali, ma occorre riflettere sui cambiamenti nelle abitudini alimentari dei consumatori italiani, promuovendo al contempo una comunicazione più incisiva sulla qualità, la sicurezza e il valore culturale dei nostri prodotti. Tuttavia, non possiamo dimenticare che sui consumi pesa anche la perdita del potere d’acquisto delle famiglie”. […] I conflitti in Medio Oriente, in particolare quello tra Israele e Iran, rappresentano una grave preoccupazione per il nostro settore. Uno shock simile a quello generato della guerra in Ucraina, con la conseguente impennata dei prezzi energetici, già tra i più alti d’Europa, e dell’inflazione sarebbe difficilmente assorbito dalle famiglie italiane, ha affermato il presidente di Assica, Lorenzo Beretta.

Frenano, però, i consumi interni: la disponibilità totale al consumo nazionale è scesa a 984mila tonnellate (-1,3%). Il consumo apparente pro-capite di salumi si è ridotto a 16,5 kg (-1,3%), mentre quello complessivo di salumi e carne suina fresca è calato a 27,6 kg (-1,8%). La struttura dei consumi interni nel 2024 vede al primo posto il prosciutto cotto con il 28,1% del totale, seguito da prosciutto crudo (21%), mortadella e wurstel (19,7%), salame (8,5%) e bresaola (2,5%). Gli altri salumi rappresentano il restante 20,2%.

Il comparto delle carni suine e dei salumi italiani ha raggiunto nel 2024 un nuovo traguardo storico: secondo i dati Istat preliminari, le esportazioni hanno superato i 2.378 milioni di euro, con un incremento del +9,5% in valore e del +12,9% in quantità, per un totale di 229.888 tonnellate spedite all’estero. Un risultato straordinario ottenuto nonostante le difficoltà legate alla Peste suina africana (Psa), alle restrizioni sanitarie e al contesto geopolitico complesso. La crescita ha riguardato tutte le principali categorie merceologiche, con risultati particolarmente brillanti per i salami, la mortadella e i prosciutti crudi stagionati.

Il settore dei salumi si conferma tra i più dinamici dell’agroalimentare nazionale, con una crescita in valore superiore a quella dell’industria alimentare nel suo complesso (+8,6%), in netta controtendenza rispetto al calo generale dell’export italiano (-0,4%). Il saldo commerciale del settore ha raggiunto 2.064,8 milioni di euro, segnando un +10,1% rispetto al 2023.

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