Avicolo: la stretta Efsa sul benessere riduce del 72% i capi in allevamento. A rischio il sistema Ue

2023-03-08T10:14:46+02:008 Marzo 2023 - 10:14|Categorie: Carni|Tag: , , , , , , |

Roma – Le recenti raccomandazioni redatte da Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, sulle corrette pratiche di allevamento avicolo (leggi qui), potrebbero portare alla perdita della maggior parte del settore avicolo Ue. L’allarme è stato lanciato da Effab (Forum europeo degli allevatori di animali da reddito), Avec (Associazione che riunisce tutte le rappresentanze nazionali del settore avicolo europeo) e Copa Cogeca (Comitato delle organizzazioni agricole Ue). A preoccupare le associazioni, che definiscono alcune proposte di Efsa “estreme”, è soprattutto la raccomandazione sugli spazi. Come si legge in un comunicato congiunto: “Tra le principali raccomandazioni avanzate dall’Efsa, la più sconvolgente è la proposta di abbassare la densità di allevamento dei polli da carne convenzionali a un massimo di 11 kg/m². […] Al momento la legislazione dell’Ue consente una densità massima di allevamento di 33 kg/m2, che corrisponde a circa 16,5 capi/m2 con volatili da due chili”. Questo significherebbe che l’Ue richiederà ai produttori importanti investimenti in azienda mentre il numero dei capi in una stalla dovrà essere ridotto del 72%. Comporterebbe, secondo le associazioni, la chiusura delle piccole e medie imprese, la perdita di competitività, l’aumento delle importazioni da Paesi con standard inferiori e l’aumento del prezzo della carne.

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