• Amazon Haul: la nuova estensione dell’app Amazon Shopping che include i prodotti sotto i 20 dollari

Bye bye Amazon Go

2023-04-07T12:36:42+02:007 Aprile 2023 - 12:32|Categorie: Editoriali del direttore, Mercato|Tag: , , |

Di Angelo Frigerio

“Torno sui miei passi, sulla vecchia strada…”: così cantava Celentano nel 1968. Lui tornava al rock… “mentre il mondo è tutto beat…”. è un po’ quello che sta succedendo ad Amazon. Dopo aver aperto per prima i negozi con zero casse, oggi fa retromarcia. E chiude 8 negozi dei 29 che ha lanciato negli Usa. Il primo era stato aperto a Seattle nel 2018. Si poteva entrare facendo l’identificazione con il proprio account e uscire senza effettuare il pagamento fisico.

La tecnologia ‘just walk out’, con telecamere e sensori montati sulle pareti, è in grado di riconoscere i prodotti presi dagli scaffali e addebitarli direttamente all’utente. Per ora le chiusure riguardano due store a New York, altri due a Seattle e quattro a San Francisco. Ufficialmente la motivazione principale è la riduzione dei costi che, fra gli altri, ha portato all’eliminazione di 18mila posti di lavoro. Uno tsunami che, lo ricordiamo, ha coinvolto anche altre aziende dell’high tech con una perdita complessiva di 150mila posti di lavoro. Andy Jassy, Ceo della Big Tech, però non manifesta preoccupazioni: “Amazon ha resistito a economie incerte e difficili in passato e continueremo a farlo. Questi cambiamenti ci aiuteranno a perseguire le nostre opportunità a lungo termine con una struttura dei costi più forte. Tuttavia, sono ottimista sul fatto che saremo creativi, intraprendenti e frammentari anche in questo momento in cui non stiamo assumendo in modo espansivo ed eliminando alcuni ruoli”.

Ma al di là delle dichiarazioni di facciata della dirigenza Amazon, sembra che sia proprio il modello di business a essere in crisi. La gente preferisce l’online o il classico negozio fisico. Il mix di Amazon Go, studiato per acquisti veloci, trova scarsi consensi. E così l’utile operativo della catena si è contratto dai 23 miliardi di dollari del 2021 a 11 miliardi lo scorso anno. Le chiusure dunque rappresentano la rivincita del caro vecchio store fisico. L’usato garantito è ancora il migliore…

Un modello, quello di Amazon Go, che comunque in Italia non avrebbe mai attecchito. Troppe le condizioni al contorno tra cui, la maggiore, quella della sicurezza. Immaginatevi cosa potrebbe succedere in un negozio senza casse posizionato in determinati quartieri di Milano, come pure a Roma o a Napoli. L’esproprio proletario sarebbe all’ordine del giorno… Già succede. Andrea Dusio, il nostro corrispondente a Roma, mi raccontava di un tizio, palestrato e tatuatissimo, che entra regolarmente – ogni settimana – in un punto vendita localizzato in una zona periferica della Capitale. Riempie il carrello e poi si presenta alla cassa. I commessi sanno e lo lasciano andare. Un bel giorno, un nuovo arrivato, gli ha chiesto di pagare. Quello lo ha guardato e: “Ringrazia Dio che ho lasciato a casa il coltello…”.

Stiamo dunque con i piedi per terra. Anche in Italia c’è chi ha tentato fughe in avanti ma poi è ritornato, come Celentano, sui suoi passi. è il caso di Coop che realizzò nel 2015, in occasione di Expo, il ‘Supermercato del futuro’. L’obiettivo dell’avveniristico punto vendita, progettato dall’archistar Carlo Ratti, era integrare le nuove tecnologie con un ambiente caldo e accogliente. Erano presenti 52 schermi interattivi (sei sospesi sopra i banchi dei freschi) con etichette virtuali. Era possibile indicare un frutto o un ortaggio e in automatico sul display si potevano vedere le informazioni sul prodotto. Oppure bastava scansionare il codice a barre per conoscere i valori nutrizionali di un prodotto.

Il negozio di Expo venne poi “trasferito” nel centro commerciale Bicocca Village a Milano e aperto nel dicembre del 2016. Coop Lombardia investì all’epoca 4,5 milioni di euro. E’ durato poco: domenica 30 gennaio 2022, la mesta chiusura. L’insegna, all’epoca, non aveva fornito commenti ufficiali al riguardo. Certamente si aspettava un flusso maggiore di clienti, e avrà pesato anche la location all’interno di un centro commerciale: un format che ha sofferto a causa delle limitazioni imposte nel 2020. Si chiude un’epoca e se ne riapre un’altra. Ma il rock non muore mai…

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