Milano – Bernardo Caprotti è stato condannato a sei mesi di carcere per diffamazione dal Gup di Milano, Chiara Valori. La pena è stata comunque sospesa. Una sentenza più mite rispetto alla richiesta di un anno e sei mesi formulata dall’accusa, che aveva riconosciuto all’imprenditore il ruolo di “finanziatore” di una campagna diffamatoria, contro i dirigenti di Coop Lombardia, condotta tramite alcuni articoli su Libero, in cui si asseriva che Coop Lombardia spiasse i propri collaboratori. La circostanza venne poi smentita dalle indagini. Condannati a 10 anni e 20 giorni, per calunnia, anche l’allora direttore di Libero, Maurizio Belpietro, e il giornalista Gianluigi Nuzzi. I tre imputati sono, invece, stati prosciolti dall’accusa di ricettazione aggravata, formulata dal pubblico ministero di Milano per “l’acquisizione” di un cd –rom contenente le illecite registrazioni delle telefonate di un dirigente di Coop Lombardia e utilizzate per la realizzazione degli articoli. Secondo la ricostruzione del pm, su richiesta di Belpietro, Caprotti avrebbe infatti stipulato un contratto con la società di vigilantes che aveva realizzato illecitamente le intercettazioni e che aveva chiuso il proprio rapporto di lavoro con Coop, con lo scopo di assicurarsi il materiale e utilizzarlo per una campagna denigratoria.
Caprotti condannato a sei mesi per diffamazione
RepartoGrafico2016-03-16T09:14:14+02:0015 Marzo 2016 - 16:07|Categorie: Retail|Tag: Belpietro, Caprotti, Chiara Valori, Coop Lombardia, esselunga, Gianluigi Nuzzi|
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