Roma – Acqua frizzante e bibite potrebbero diventare merce rara sugli scaffali dei supermercati e i prezzi rischierebbero di subire un’impennata non appena le scorte si saranno esaurite. A denunciarlo è il Codacons tramite una nota ufficiale, con cui annuncia di aver presentato un esposto all’Antitrust. Da giorni, spiega l’associazione, si rincorrono voci sulla carenza di CO2. La causa sarebbe l’aumento dei costi dell’energia, che rendono l’estrazione dell’anidride carbonica sempre più difficoltosa, mettendo a dura prova la produzione industriale. Una situazione che, denuncia il Codacons, rischia di far impennare i prezzi dei prodotti come effetto della minore offerta, e che potrebbe realizzare un abuso di posizione dominante da parte delle aziende leader nel settore. In tale direzione, l’associazione ha presentato un esposto all’Antitrust in cui si chiede di accertare la condotta posta in essere dai cinque maggiori produttori e distributori di CO2. Che, secondo il Codacons, avrebbero improvvisamente comunicato la sospensione della fornitura di anidride mettendo in difficoltà le aziende che la utilizzano per le bevande e la conservazione degli alimenti confezionati. Con il rischio, accusa, che alla ripresa delle forniture tali aziende fornitrici del servizio possano richiedere consistenti aumenti di prezzo.
Carenza di anidride carbonica: il Codacons presenta un esposto all’Antitrust per abuso di posizione dominante
RepartoGrafico2022-09-02T10:00:13+01:0030 Agosto 2022 - 12:33|Categorie: Beverage, in evidenza, Mercato|Tag: abuso di posizione dominante, anidride carbonica, antitrust, codacons|
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