Elezioni 2022 / L’agroalimentare nei programmi. Le proposte di Alleanza Verdi-Sinistra

2022-08-30T12:50:58+02:0030 Agosto 2022 - 12:37|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Roma – Alleanza Verdi, che concorre alle prossime elezioni all’interno della coalizione del centro-sinistra formata insieme a PD, Sinistra Italiana, +Europa e Impegno Civico, presenta un programma congiunto con gli alleati di Sinistra (leggi qui).

Diversi i punti di interesse per le imprese, con un forte accento sulla necessità di accelerare le politiche per il clima, l’ambiente, gli animali. Tra cui:

A livello europeo, il programma auspica un fiscalità energetica comunitaria che eviti la concorrenza sleale tra imprese. “Oggi l’Italia paga all’Europa oltre 800 milioni di euro anno di plastic tax che non recupera dai consumi di plastica perché la plastic tax nazionale è stata rimandata. A pagare sono i contribuenti indipendentemente dai loro consumi di plastica. Siamo per il principio ‘chi inquina paga’”. […] Si parla di introdurre il sistema di deposito su cauzione come primo punto per un ‘Piano plastica per emissioni zero al 2045’, con l’introduzione della plastic tax non oltre gennaio 2023 e l’obiettivo di riciclare del 90% dei rifiuti plastici, di arrivare al pieno utilizzo di bioplastiche da materie vegetali.

Un piano di investimenti contro la dispersione idrica degli acquedotti e un piano che acceleri la realizzazione dei sistemi di depurazione.

“Trasformare CDP, SACE e Invitalia in Banche per il clima per sostenere, garantire e gestire la transizione. Serve maggiore trasparenza nell’erogazione di risorse da parte delle agenzie pubbliche”.

“L’agricoltura industriale e i sistemi alimentari sono tra i principali responsabili di emissioni di gas serra, inquinamento dei suoli, delle acque e dell’aria e di sfruttamento di esseri viventi”. “Le strategie della Commissione europea ‘Dal Campo alla Tavola’ e ‘Biodiversità 2030’ indicano importanti passi da intraprendere, tra i quali la riduzione drastica dell’uso di pesticidi, fertilizzanti e antibiotici, maggiore spazio alla natura nei campi agricoli, aumento della superficie coltivata a biologico, misure che devono tradursi nella revisione del Piano Strategico Nazionale pei avviare una profonda e radicale conversione ecologica dell’agricoltura”.

“I modelli di produzione e consumo europei e l’importazione di beni come soia, mais, carne, legname sono causa di deforestazione globale e pertanto l’Italia deve mirare ad una norma ambiziosa in sede europea per garantire filiere tracciabili e certificate per l’importazione dei soli prodotti a deforestazione zero”.

Sul fronte del lavoro, si propone la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, con l’istituzione di un fondo ad hoc; l’introduzione di un salario minimo di 10 euro l’ora e lo stop alla precarietà.

Protezione del potere d’acquisto contro l’inflazione:  “I contratti sono infatti difficili da rinnovare, per l’opposizione decisa di Confindustria, e scontano comunque un ritardo davanti a una busta paga che diventa più sottile di mese in mese. Per questo riteniamo si debba tornare ad un sistema in cui a cadenza almeno semestrale si proceda automaticamente ad alzare i salari e le pensioni in proporzione alla crescita dell’inflazione. Allo stesso tempo si deve prevedere nelle fasi di crescita dei prezzi indotta da meccanismi speculativi, la possibilità di blocco degli stessi, limitatamente ad un paniere di beni e servizi essenziali”.

Riforma della filiera agricola: “Proponiamo l’introduzione della Patente del Cibo per garantire che il cibo consumato sia prodotto nel rispetto dei diritti socio-lavorativi e della dignità di tutte le persone impegnate lungo la filiera del cibo (dai semi fino alla tavola) dell’ambiente (suolo e risorse idriche) e dei consumatori che hanno diritto ad un cibo biologicamente ed eticamente sano”.

Maggiore tutela legale e istituzionale degli animali attraverso, tra le altre misure, l’introduzione di sanzioni più efficaci nel Codice penale per il contrasto ai maltrattamenti; l’istituzione di un Garante nazionale dei diritti degli animali e di un Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio che unifichi le competenze sugli animali; sostegno in sede europea della proposta di nomina di un Commissario europeo pei il benessere animale.

Tutela degli animali allevati a fini alimentari attraverso: moratoria sull’apertura di nuovi allevamenti intensivi e sull’ampliamento di quelli esistenti; realizzazione, come nei Paesi Bassi, di un programma di riduzione degli animali allevati; sostegno in sede europea della proposta legislativa della Commissione Ue per l’eliminazione progressiva delle gabbie negli allevamenti; attuazione dello stop previsto dalla Legge di delegazione europea alla triturazione dei pulcini.

Inoltre: promozione delle scelte alimentari vegetali e della riconversione della produzione alimentare verso prodotti a base vegetale, anche attraverso incentivi diretti e strumenti fiscali a supporto delle aziende che intraprendono la riconversione delle coltivazioni destinate alla produzione di mangime in coltivazioni per alimentazione umana.

Ma anche disincentivazione e migliore disciplina dei trasporti di animali e maggiore tutela degli animali allevati completando l’avvio del Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale, attraverso l’approvazione di standard adeguati e coerenti con il benessere animale per le singole specie allevate con la scelta di un’etichettatura trasparente per il consumatore su più livelli progressivi (di cui almeno due al coperto); introduzione dello stordimento preventivo obbligatorio in tutti i tipi di macellazioni come già deciso da altri Paesi europei.

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