Torino – Nel novembre dello scorso anno l’Italia ha vietato la produzione e vendita della carne coltivata, ma la ricerca non intende seguire la stessa strada. L’Università di Torino, infatti, ha lanciato una raccolta crowdfunding tramite la piattaforma Ideaginger.it per una ricerca, e in particolare “per finanziare un progetto di studio che ambisce a rivoluzionare la produzione di carne in laboratorio e renderla finalmente una reale alternativa all’allevamento”, si legge su ItaliaOggi. Sarebbero stati raccolti 10mila euro da 235 donatori in pochi giorni e altri 10mila euro saranno investiti dall’ateneo. Spiega Lù Casini del dipartimento di Biotecnologie molecolari e scienze per la salute dell’ateneo torinese: “La carne coltivata è biologicamente identica a quella che conosciamo, ma viene prodotta con un impatto ambientale estremamente ridotto rispetto a quello degli allevamenti. Attraverso l’uso di cellule staminali animali possiamo ottenere tessuti muscolari in un ambiente controllato, utilizzando un metodo che, una volta ottimizzato, potrebbe trasformare l’industria alimentare“.
Secondo Alessandro Bertero, docente e ricercatore al dipartimento di biotecnologie molecolari e coordinatore del progetto, è previsto “l’acquisto di un coltivatore, uno strumento che, come una sorta di fermentatore, ci permetterà di lavorare con volumi e quantità sempre più alti in modo da facilitare il passaggio dalla ricerca alle applicazioni industriali”.
Da quanto si apprende, i fondi saranno utilizzati per isolare le cellule staminali suine e acquistare i materiali necessari per trasformarle in cellule muscolari e produrre il primo prototipo di carne coltivata in Italia.