Firenze – Dei 500mila agnelli allevati in Italia e venduti nel corso dell’anno, il 40% avviene in prossimità del periodo pasquale, il 30% in occasione del Natale e solo il restante 30% negli altri periodi dell’anno. “Per rilanciare questo comparto zootecnico bisogna destagionalizzarlo”, afferma la Cia (Confederazione italiana agricoltori) Toscana, che rileva come dal 2014 a oggi i consumi siano diminuiti del 10%. In aggiunta agli effetti delle campagne animaliste, il mercato della carne di agnello soffre anche per un prezzo non particolarmente remunerativo per gli allevatori, oltre che per le importazioni provenienti dall’Europa dell’est, spesso a prezzi stracciati e con controlli meno rigidi, che si allineeranno alle norme Ue solo nel 2020.
Carne d’agnello in calo del 10%. Cia Toscana: “Occorre destagionalizzare”
RepartoGrafico2016-03-25T12:39:24+02:0029 Marzo 2016 - 09:36|Categorie: Carni|Tag: agnello, animalisti, cia, Toscana|
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