Carni alternative: in Usa calano le vendite. Etichette poco ‘pulite’ e incertezze sulla sostenibilità

2021-12-01T10:16:15+02:001 Dicembre 2021 - 10:16|Categorie: Carni|Tag: , |

Chicago (Usa) – Tra il 2020 e il 2021 le vendite di carne vegetale non hanno ottenuto l’atteso successo. Lo afferma Chris DuBois, vice presidente senior della sezione Protein Practice di Iri. Che, in un’intervista pubblicata da Food Business News, sottolinea che oggi “Le carni a base vegetale costituiscono solo l’1,5% delle vendite di carne”. Secondo DuBois, le motivazioni sono da ricercarsi soprattutto nel fatto che “i prodotti alternativi non soddisfano la percezione di prodotto ‘pulito’ cercata dal consumatore e le aziende non hanno ancora dimostrato come i loro prodotti siano più sostenibili rispetto ai prodotti a base di carne”. I risultati di alcuni dei principali player del settore lo confermano. “Negli ultimi sei mesi c’è stata una rapida decelerazione nei tassi di crescita della categoria delle proteine vegetali”, spiega Michael H. McCain, ad della canadese Greenleaf Foods (Maple Leaf Foods). Le sue vendite, durante il terzo trimestre 2021, sono scese a 38,5 milioni di dollari, rispetto ai 41,3 milioni di dollari dello stesso periodo 2020. Un calo registrato anche da Beyond Meat. L’azienda americana che produce sostituti per la carne perde la sua posizione di leader nel terzo trimestre, che lo vedeva tra i 120 ai 140 milioni di dollari di vendite, riportando invece 106 milioni di dollari di ricavi. “I consumatori sono meno aperti alla sperimentazione e hanno segnalato un minore interesse per le opzioni salutari”, motiva l’ad Ethan Brown. “Inoltre, la crescente concorrenza degli ultimi due anni ha avuto un notevole impatto sulla nostra quota di mercato e la pandemia ha limitato l’esposizione dei consumatori ai nostri marchi, oltre ad aver creato ritardi nel riassortimento degli scaffali”.

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