Bastia Umbra (Pg) – Le carni avicole sono le più consumate in ambito domestico (21,4 Kg pro capite) e sono le preferite in volume, con una penetrazione al 92%. In città, però, i consumi di carne sono diminuiti del 15%, a fronte di un consumo che tiene nelle aree rurali. I dati sono stati resi noti nel corso della fiera Agriumbria. Nel 2023, Ismea ha registrato un aumento dei volumi acquistati del +4,6% rispetto al 2022. L’Italia risulta inoltre il quarto produttore europeo di bovini dopo Francia, Germania e Spagna. Il valore della filiera nella fase agricola si attesta attorno a 3,8 miliardi di euro, mentre il fatturato nella fase industriale vale circa 6,3 miliardi di euro. Sono state prodotte 671mila tonnellate di carne bovina con un consumo annuo medio pro-capite di 16,1 Kg all’anno e un numero di capi allevati di 2,33 milioni. Il 40% di questi è localizzato in Veneto e Piemonte. Il tasso di autoapprovvigionamento, si legge sul quotidiano, è sceso al livello più basso degli ultimi dieci anni: 40,3%.
Carni, calano i consumi nelle città italiane. Le preferite sono quelle avicole
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