Carni Sostenibili contro il report Eat Lancet: “Non rappresenta la comunità scientifica”

2019-01-21T10:45:13+01:0021 Gennaio 2019 - 10:44|Categorie: Carni, Salumi|Tag: , |

Roma – Fa discutere il report ‘Eat Lancet’, appena pubblicato dalla rivista The Lancet, con a tema i sistemi alimentari sostenibili. Un gruppo di 37 ricercatori, che rappresenta una quota esigua di esperti, attacca la dieta mediterranea. Ma gli scienziati coinvolti nella stesura del rapporto non possono definirsi ‘la comunità scientifica’, come sottolinea il professor Giuseppe Pulina, presidente di Carni Sostenibili: “Prima della pubblicazione di questo report, The Lancet avrebbe dovuto sottoporlo all’esame della comunità scientifica internazionale, compresa quella degli zootecnici, dei nutrizionisti e dei climatologi, che avrebbero potuto offrire il proprio contributo ai risultati: la scienza è scambio e terreno di conoscenza, non uno sterile scontro fra fazioni”. La proposta, infatti, non tiene conto delle disparità economiche, sociali e alimentari di tutti i popoli e non rispetta diversità, tradizioni, culture locali. Altro punto debole del report è il conteggio del consumo di carne: non si fa alcuna differenza tra i consumi apparenti e reali. I primi prendono in considerazione anche tutte le parti non edibili degli animali, come ossa, grasso, tendini, scarti, e ovviamente non danno un riscontro fedele del consumo. Che si attesta a 69 grammi tra carne bovina, suina e salumi, quindi un dato ben al di sotto dei 100 grammi al giorno, indicata come soglia di rischio per la salute. “I principali climatologi”, conclude Pulina, “hanno affermato che concentrarsi sull’impatto dell’agricoltura è un modo per distrarre  erroneamente le masse e la stessa comunità scientifica dalla più importante priorità ambientale, ovvero l’uso eccessivo di combustibili fossili, in primis, che è responsabile del 64% delle emissioni globali di gas serra”.

Torna in cima