Caro bollette, Confartigianato lancia l’allarme: “A rischio 881.264 piccole imprese”

2022-09-09T12:11:51+02:009 Settembre 2022 - 12:05|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , , , , |

Roma – I rincari dei costi dell’energia mettono a rischio 881.265 micro e piccole imprese con 3,5 milioni di addetti, pari al 20,6% dell’occupazione del sistema imprenditoriale italiano. È l’allarme lanciato da Confartigianato, in un report che analizza l’impatto dei rincari energetici su 43 settori produttivi. “Rischiamo un’ecatombe di imprese. Servono interventi immediati ma anche altrettanto rapide riforme strutturali, per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare una crisi senza precedenti”, sottolinea il presidente Marco Granelli. Che indica anche una serie di misure da attuare con estrema urgenza: tra queste, l’azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas; la proroga e l’ampliamento del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore; l’istituzione di un tetto europeo al prezzo del gas; e il recupero del gettito calcolato sugli extra profitti.

Tra i settori più colpiti figurano: ceramica, vetro, cemento, carta, metallurgia, chimica, raffinazione del petrolio, alimentare, bevande, farmaceutica, prodotti in metallo, gomma e materie plastiche. Ma anche la fornitura e gestione di acqua e rifiuti. Il caro-energia non risparmia poi il settore dei servizi, mettendo sotto pressione 17 comparti, tra cui la ristorazione e il commercio di materie prime agricole e prodotti alimentari. A questi si aggiungono infine tutti i settori del trasporto, colpiti dall’aumento del costo del gasolio, così come la logistica, che subisce pesanti rincari per le attività di refrigerazione delle merci deperibili.

A livello territoriale, stima Confartigianato, la regione più esposta al caro bollette è la Lombardia, dove sono a rischio 139mila aziende con 751mila addetti. Segue il Veneto, con 77mila piccole imprese e 376mila occupati.

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