Cavit e Terre d’Oltrepò pronte a un rilancio in tandem per l’acquisizione di La Versa?

Santa Maria della Versa (Pv) – La partita per l’acquisizione di Cantina La Versa è tutt’altro che chiusa. È della scorsa settimana un’offerta irrevocabile da 4,15 milioni di euro presentata per aggiudicarsi l’azienda pavese dichiarata fallita la scorsa estate, dietro la quale più di un indizio indica che ci sia Cantina di Soave (vedi la news con tutti i dettagli cliccando su questo link). Oggi, come segnala Franco Ziliani sul suo LeMilleBolleBlog.it, sembra che un altro gigante del vino made in Italy sia pronto a farsi avanti per effettuare un rilancio, che deve arrivare entro la data limite del prossimo 15 febbraio. Si tratta di Cavit, cooperativa trentina che unisce 10 cantine sociali con 4500 viticoltori associati, che è pronta a farsi avanti in partnership con Terre d’Oltrepò, coop leader della vitivinicoltura lombarda, nata nel 2008 dalla fusione tra le cantine sociali di Broni e Casteggio, da poco riformata dopo uno scandalo che l’aveva vista coinvolta e realtà da 800 soci e un fatturato annuale di oltre 40 milioni di euro. A confermare di un interesse verso La Versa dell’azienda trentina, ma solo in tandem con quella pavese – a cui fornirebbe “supporto finanziario e nell’organizzazione e pianificazione del da farsi” –, è Enrico Zanoni, direttore generale di Cavit. Franco Ziliani riporta, infatti, di una conversazione avuta con il dirigente che definisce “non congruo” il valore della base d’asta per aggiudicarsi La Versa e confessa di come l’offerta presentata da Cantina di Soave abbia un po’ sparigliato le carte in tavola. Pur non dando indicazioni dirette in merito a un eventuale rilancio da parte del duo Cavit – Terre d’Oltrepò, Zanoni conferma di una decisa volontà da parte delle due realtà produttive di “impegnarsi a favore del territorio Oltrepò pavese” e di “fare quello che è giusto fare per valorizzare quella bellissima terra da vino”.

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