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Cia Arezzo: Chianina in crisi. Gli allevatori sono diminuiti del 27% in dieci anni

2024-03-05T16:53:14+02:005 Marzo 2024 - 16:53|Categorie: Carni|Tag: , , , , |

Arezzo – In dieci anni gli allevatori di razza Chianina nella provincia di Arezzo sono diminuiti del 27%, mentre il numero di capi allevati è sceso a 4.616 (circa il 20% in meno rispetto al 2013). La Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Arezzo lancia l’allarme. Come riporta il Sole 24 Ore, il direttore Massimiliano Dindalini afferma: “La situazione che osserviamo è quella di uno scoraggiamento progressivo da parte degli allevatori, dovuto prevalentemente dalla bassa redditività dell’animale e quindi dell’allevamento”. Secondo la presidente Serena Stefani, “i produttori di Chianina devono fare i conti con una crisi di mercato grave e con regole sempre più stringenti e di difficile applicazione”. Le vendite sono calate in media del 20%; il prezzo è passato da circa 8,5 €/kg a 7,5 €/kg.

A penalizzare gli allevamenti è soprattutto il calo nei consumi di carne, unito agli aumenti dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Secondo Dindalini, “a nulla è servito il calo dei prezzi ai produttori che hanno comunque difficoltà a vendere l’animale”. Inoltre, “non c’è un chiaro disciplinare relativamente a che cosa viene prodotto, soprattutto nei prodotti derivati dalla carne. Ad esempio un hamburger può contenere solamente il 20% di Chianina per essere definito un burger di Chianina”.

Difficoltà si riscontrano anche sul fronte della Gdo: “La Chianina ha necessità di essere preparata prima di essere consumata, deve essere frollata per essere consumata adeguatamente per almeno 20-30 giorni, cosa che la Grande distribuzione non riesce a fare. Nonostante questo, alcuni marchi continuano a vendere nella Gdo, per fortuna, e questo consente di assorbire una buona parte del mercato. Però il trend è quello di una Gdo che è orientata prevalentemente ad altre tipologie di carne più facilmente consumabili”.

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