Pechino (Cina) – Sono entrati in vigore i dazi imposti da Pechino, pari al 10-15%, a carico di alcuni prodotti agricoli americani. E’ l’ennesima battaglia di una guerra commerciale globale che si sta combattendo a suon di tariffe. Gli Stati Uniti hanno appena aumentato dal 10 al 20% i dazi sui beni made in China, data l’incapacità di Pechino di fermare il fentanyl, la droga sintetica ritenuta responsabile di circa 100mila morti all’anno in America.
I prodotti agricoli americani colpiti dal dazio al 10% sono: soia, sorgo, carne di maiale e manzo, prodotti ittici, frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari. L’aliquota del 15% scatta invece su pollame, grano, cotone e mais.
Le tariffe non si applicheranno alle merci partite prima del 10 marzo, a patto che arrivino in Cina entro il 12 aprile. Il ministero delle Finanze cinese accusa Washington di “minare” il sistema commerciale multilaterale. Per l‘economia cinese non si tratta di un buon momento, anzi. Anche il premier Li Qiang ha ammesso la debolezza dei consumi davanti al parlamento, e questa difficoltà si unisce alla crisi del settore immobiliare e alla crescente disoccupazione giovanile. Su base annua, inoltre, l’export cinese è cresciuto nei primi due mesi del 2,3%: molto meno rispetto alle precedenti stime, con un rallentamento significativo rispetto alla crescita del 10,7%.
In foto: il presidente cinese Xi Jinping