Milano – Cresce del 4,4% nell’ultimo anno (giugno 2023-2024), raggiungendo un valore di 673 miliardi di euro, il mercato europeo dei beni di largo consumo (Fmcg). A presentare il dato l’ultimo studio biennale ‘Fmcg Demand Signals’ di Circana, specialista nell’analisi comportamentale dei consumatori. La società ha infatti analizzato i trend di acquisto per 230 categorie Cpg (consumer packaged goods) e 2mila segmenti di prodotto all’interno dei sei più grandi mercati alimentari d’Europa.
“Mentre l’Europa del Sud si mostra resiliente, la ripresa complessiva del mercato rimane disomogenea,” commenta Ananda Roy, Global SVP, Strategic Growth Insights di Circana. “Spagna e Italia stanno mostrando uno slancio significativo, al contrario di Regno Unito, Francia e Germania che avanzano a rilento”. Secondo gli analisti, tale lentezza è imputabile a “volatilità economica e azioni tattiche dei rivenditori che contribuiscono a una ripresa irregolare nella regione”.
La crescita è in gran parte trainata dalle private label, che ora detengono una quota di valore del 39,2% (pari a 263 miliardi di euro), con un aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al 2023. Secondo Circana, però, i brand possono rimanere competitivi concentrandosi su innovazioni mirate e ottimizzando assortimenti e gamme, al di là delle promozioni: “Collaborazioni strategiche, edizioni limitate, crescita delle categorie e premiumizzazione offrono opportunità ai brand per rafforzare la propria proposta di valore”.
Sul fronte dei canali, supermercati e ipermercati dominano le vendite di generi alimentari, raggiungendo il 71% della quota di mercato. Gli ipermercati faticano però ad “adattarsi ai cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, registrando un calo uniforme delle vendite discrezionali tra i vari canali”. I negozi di prossimità e i discount continuano a essere meta ideale per gli acquisti essenziali.
Quali le prospettive per il 2025? “Le vendite in valore saranno probabilmente guidate dall’inflazione, poiché le vendite in volume rimangono deboli”, afferma ancora Roy. “Sebbene la domanda nelle categorie alimentari dell’area Emea mostri segnali di ripresa, la forte volatilità nei principali driver di crescita solleva dubbi sulla sostenibilità della crescita nel 2025. La lenta ripresa del settore alimentare e delle bevande evidenzia le sfide che il settore Fmcg deve affrontare per ottenere una crescita a lungo termine in un contesto di incertezza persistente.”