Coldiretti al Brennero per fermare il ‘falso made in Italy’ (2). Il commento di Federico Robbe

2024-04-08T13:13:21+02:008 Aprile 2024 - 12:59|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: |

Meda (Mb) – Non si sa quasi da dove cominciare nel commentare la mobilitazione coldirettiana al Brennero. Del resto, non è neanche la prima volta che succede: nel 2015 c’è stato un precedente imponente, con la partecipazione anche dell’allora ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, oggi vicedirettore della Fao.

Quello del legame con la politica è un tema interessante: per quanto sia consolidato il rapporto stretto tra Coldiretti e il ministro Francesco Lollobrigida, per ora non c’è traccia del potente titolare del dicastero agricolo. Un po’ strano per un ‘presenzialista’ come lui. Forse arriverà domani, o forse il ministro ha declinato l’invito perchè, nei fatti, Coldiretti punta il dito contro tutto il sistema di controlli gestito anche dal Masaf. E’ il caso dell’Icqrf e del Comando dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e per la Tutela Forestale: due enti incardinati appunto nel ministero dell’Agricoltura. Enti che evidentemente non vigilano in maniera abbastanza solerte, secondo Coldiretti.

Lo stesso si potrebbe dire, come ha scritto Roberto Pinton sul Fatto Alimentare, per l’Agenzia delle Dogane, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, di Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari, di Posti di controllo frontalieri e gli ispettori dei servizi fitosanitari regionali. Tutti in qualche modo delegittimati da questa parata contro il ‘falso made in Italy’. Con quale autorità Coldiretti verifica “il contenuto di tir, camion frigo, autobotti” non è dato saperlo. Almeno hanno aggiunto nel comunicato la frase “con la collaborazione determinante delle forze dell’ordine”. E ci mancherebbe.

Poi c’è un tema anche di reciprocità: cosa accadrebbe se ad ogni confine tra i vari Stati europei ci fossero migliaia di agricoltori pronti a bloccare i tir italiani che passano, temendo l’arrivo di prodotti che “mettono a rischio la salute dei cittadini“?

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