Commodity agricole: prezzi in calo ma scenario instabile tra clima e tensioni commerciali. L’analisi della Banca Mondiale

2025-11-13T10:43:43+01:0013 Novembre 2025 - 10:43|Categorie: Mercato|Tag: , , , , , , , |

Roma – Secondo la Banca Mondiale, i mercati delle materie prime — soprattutto quelle energetiche — si trovano in una fase negativa e tutti gli indicatori economici mostrano un rallentamento dell’economia globale. Come emerge dal report ‘Commodity Market Outlook’, nei prossimi 12 mesi i prezzi delle materie prime dovrebbero calare del 7% a causa di un’economia globale debole, tensioni commerciali persistenti e un’ampia disponibilità di petrolio, che mantiene bassi i prezzi energetici. Secondo la Banca Mondiale, il calo dei prezzi dell’energia contribuirà a frenare l’inflazione mondiale, riducendo l’aumento dei prezzi al consumo nei vari Paesi.

Sul fronte delle commodity agricole si prevede una flessione dei prezzi, sostenuta da un’offerta abbondante, da rese migliori — favorite da un crescente adattamento ai cambiamenti climatici — e da catene di fornitura più stabili. Questi fattori dovrebbero limitare il rischio di una nuova inflazione alimentare. I prezzi, dopo una fase di sostanziale tenuta nel 2025, dovrebbero scendere del 2% nel 2026 e dell’1% l’anno successivo, grazie all’aspettativa di raccolti più abbondanti e di un riequilibrio dei rapporti tra domanda e offerta a livello globale. Il report registra inoltre scenari deflattivi per diversi prodotti: il prezzo del cacao dovrebbe ridursi del 6% nel 2026 e del 7% nel 2027, mentre quello del caffè arabica è previsto in calo del 13% e poi del 5% nello stesso biennio. Mais e riso dovrebbero flettere dell’1-2%, mentre il frumento è atteso in recupero tra i 3 e i 4 punti già dal prossimo anno. In controtendenza, i fertilizzanti continueranno a esercitare una forte pressione sui costi di produzione, con aumenti stimati del 21% nel 2025.

Gli analisti avvertono dunque che gli equilibri globali restano fragili: geopolitica, guerre commerciali e dazi potrebbero incidere in modo significativo sui flussi di scambio e sulle rese di colture sensibili come soia, caffè e cacao.

 

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