Parma – Alessandro Utini è stato confermato presidente del Consorzio Prosciutto di Parma per il prossimo triennio. L’imprenditore di Noceto (Pr), classe 1963, è a capo del Gruppo Furlotti, che comprende le società Furlotti Prosciutti Srl e Salumificio Furlotti & C. Srl, le aziende di famiglia dedicate alla produzione del Prosciutto di Parma e di altri salumi. È inoltre socio e amministratore del Prosciuttificio Tre Stelle Srl e di Fratelli Tanzi Spa, azienda specializzata nella preparazione e affettamento di prodotti della salumeria. Come presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma è a capo di un comparto che vale 850 milioni di euro alla produzione e 1,7 miliardi al consumo e impiega circa 3mila addetti alla lavorazione del prodotto nella provincia di Parma. 130 sono le aziende associate e 7 milioni e mezzo i Prosciutti di Parma marchiati nel 2023. L’imponente filiera produttiva in cui il comparto è inserito comprende 3.600 allevamenti suinicoli e 78 macelli mentre 50mila sono le persone impiegate nell’intero circuito tutelato. Lo affiancheranno in questo mandato la vicepresidente vicaria Gaia Baiocchi e la vicepresidente Giorgia Capanna.
L’assemblea ordinaria dei consorziati, tenutasi lo scorso 20 aprile, ha eletto anche gli altri componenti del nuovo Consiglio di amministrazione: Lorenzo Boschi, Tito Brindani, Andrea Casa, Pier Arnaldo Fontana, Laura Gallina, Francesco Galloni, Gabriele Giacometti, Alessandro Leoncini, Marco Martelli, Francesco Piazza, Gian Marco Rossi, Paolo Sassi, Giorgio Tanara, Paolo Tanara, Mattia Zambroni, nonché Morris Tomasoni in rappresentanza degli allevatori, Giuseppe Varazzani in rappresentanza dei macellatori e Giuseppe Beretta per i confezionatori.
“Accolgo questo secondo mandato alla guida del Consorzio con gratitudine e soddisfazione”, dichiara Utini. “Con i colleghi del Cda procederemo nelle prossime settimane a mettere a punto il progetto strategico che caratterizzerà l’attività del neoeletto Consiglio. Il periodo storico che stiamo vivendo è senza dubbio complesso, come difficili sono le sfide che il nostro comparto deve affrontare quotidianamente. Oggi più che mai è necessario fronteggiarle con quel senso di unità e di condivisione degli obiettivi che da oltre sessant’anni alimenta l’impegno dei nostri membri e che siamo fiduciosi di poter trovare anche nelle generazioni che verranno dopo di noi”.