Crac Pop Vicenza: le motivazioni della condanna a Zonin. “Era un monarca assoluto”

2021-06-21T15:52:04+02:0021 Giugno 2021 - 15:52|Categorie: in evidenza, Vini|Tag: , |

Vicenza – “Un monarca assoluto”. Così viene definito Gianni Zonin nelle motivazioni della sentenza relativa alla condanna di primo grado per il crac Pop Vicenza (leggi qui). A scriverlo è il collegio del tribunale, presieduto dal giudice Deborah De Stefano, in un testo fiume di 1111 pagine. A Zonin e a Emanuele Giustini (ex vice direttore generale responsabile dell’area mercati) era stata inflitta una pena di sei anni e sei mesi. Sei anni ciascuno erano stati inflitti agli altri due ex vice dg: Paolo Marin, responsabile dell’area crediti, e Andrea Piazzetta, a capo del settore finanza. Assolti l’ex consigliere di amministrazione Giuseppe Zigliotto e l’ex dipendente Massimiliano Pellegrini. Il tribunale aveva inoltre ordinato la confisca di 963 milioni di euro. Come si legge nelle motivazioni pubblicate da Nordesteconomia, emerge “L’immagine di un presidente che ha esercitato per circa un ventennio una posizione di dominio incontrastato all’interno della banca”. Con “un marcato accentramento di potere nell’assoluta acquiescenza dei manager e degli organi sociali”, scrivono i giudici.  Inoltre Zonin “ha sempre personalmente selezionato e individuato i componenti del consiglio di amministrazione, del collegio sindacale, del top management, dei consulenti che ha opportunamente fidelizzato con generosi trattamenti economici”. Tutti questi sono “elementi di criticità connessi ai meccanismi di governance fortemente autoreferenziali ed autocratici instaurati da Zonin”. Proprio questi elementi di criticità “hanno in buona sostanza determinato nel 2015/2016 l’implosione della banca”. Il ‘doge’ quindi non poteva non sapere: “Per un ventennio ha di fatto gestito la banca con logica padronale, come fosse un’azienda di sua proprietà”, scrivono i giudici. “E’ stata raggiunta la prova dell’effettiva conoscenza da parte di Zonin dell’anomala operatività dell’istituto nel capitale finanziato, operatività da lui stesso sostenuta e condivisa allo scopo di occultare al mercato e alla vigilanza lo stato di illiquidità delle azioni della banca. Zonin – nella veste di presidente del cda – ha sottoscritto nelle annualità in contestazione le comunicazioni al mercato e le segnalazioni indirizzate all’organo di vigilanza, nella piena consapevolezza del contenuto decettivo (falso, ndr) delle stesse”.

Torna in cima