Mantova – Nell’ultimo mese, l’ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime utilizzate per l’alimentazione suina (in particolare della soia) ha portato ad un calo della redditività degli allevatori di suini italiani, con variazioni del – 2,9% rispetto al mese precedente e del -3,3% nei confronti dello scorso anno. L’andamento dei prezzi dei suini, in aumento su base mensile, e il calo delle quotazioni dei lombi, hanno sfavorito i macellatori, che hanno visto diminuire la loro redditività del -2,4% rispetto ad aprile. L’attuale valore resta inferiore rispetto a quello dello stesso periodo del 2020: -15,4%. Grazie alla timida ripresa dei prezzi dei prosciutti di Parma e, soprattutto, al calo di prezzo delle cosce fresche destinate a produzioni tipiche verificatosi un anno fa, la redditività degli stagionatori di prosciutti Dop è rimasta positiva, sia rispetto al mese precedente che nei confronti dello scorso anno. Al contrario, la redditività degli stagionatori di prosciutti non Dop è diminuita su base congiunturale, pur mantenendosi al di sopra di quella dello scorso anno. La differenza di redditività tra gli stagionatori di prosciutti destinati al circuito tutelato e quelli che producono per il circuito tradizionale resta a favore delle Dop.
Crefis: a maggio cala la redditività di allevatori e macellatori
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