Milano – Cresce senza sosta il mercato dei coupon in Italia, complice soprattutto il carovita. Ad analizzare il settore è la ricerca ‘Il mercato del couponing in Italia’ di Savi, società di marketing technology, che per l’occasione ha raccolto i numeri di oltre 38mila rivenditori (esclusi i discount).
Secondo l’analisi, ripresa da Milano Finanza, alla fine del 2022 erano 250 milioni i coupon distribuiti e il comparto aveva registrato un giro d’affari di 350 milioni di euro (+16% rispetto al 2021). A questi dati, ora, vanno aggiunti quelli del primo semestre del 2023. Periodo in cui sono stati distribuiti 100 milioni di buoni e il giro d’affari si è attestato a 145 milioni di euro (+11%). A crescere, rileva la ricerca, anche i buoni digitali. Aumentati del 25%.
“È la conferma che i coupon sono ormai una consuetudine per gli italiani quando fanno la spesa, e che l’aumento dei prezzi ha avuto un forte impatto sulle abitudini di acquisto”, sottolinea al quotidiano Angelo Tosoni, managing director di Savi Italia. “Oltre il 40% delle famiglie è alla ricerca di sconti e promozioni; si sale al 60% se si considera la percentuale di consumatori che valuta attentamente prezzi e quantità dei prodotti della spesa”.
Tra i comparti in cui sono utilizzati maggiormente i coupon, evidenzia la ricerca, spicca quello alimentare (43,4%). Trainato da bevande (30,2%), prodotti confezionati (22,8%), latte e derivati (16,9%) e dolciumi (15,6%). Il 26,1% dei buoni, invece, è usato per acquisti di articoli per il cura persona; mentre il 20,5% per i prodotti dedicati alla pulizia. Solo un 7% dei coupon è usato per gli acquisti relativi agli animali domestici.
