Roma – Dal campo alla tavola i prezzi crescono fino al 300%, eppure il reddito dei contadini italiani è diminuito. La situazione, confermata dai dati Ismea, ha spinto la Cia agricoltori italiani a organizzare una protesta, portando in piazza giovedì 26 ottobre, a Roma, i suoi associati. Con lo slogan ‘Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri’, migliaia di agricoltori chiederanno che venga riconosciuto loro il giusto prezzo. “Tutti hanno evidenziato un aumento importante dei prezzi dei beni alimentari sullo scaffale”, spiega il presidente della Cia, Cristiano Fini, in un dichiarato pubblicato da Il Sole 24 Ore. “Ma di questo aumento pochissimo rimane in tasca all’agricoltore, che in alcuni casi non riesce nemmeno a recuperare i costi di produzione”. Il reddito netto delle aziende agricole, secondo le stime della Cia, è calato del 60% mentre i costi sono cresciuti in media di 16mila euro per impresa. Il settore degli ortaggi, ad esempio, ha visto un aumento del +52% nella spesa per i concimi, del +63% per i carburanti, di +180% per l’energia elettrica e del +22% per le sementi. “Oltre all’aumento dei costi, si è andata a sommare la diminuzione delle rese”, sottolinea Fini, “per effetto della siccità, degli eventi climatici e delle fitopatologie delle piante. I comparti che soffrono di più di questa situazione, sono quello della frutta e quello dei cereali”.
Crisi di mercato e concorrenza estera, filiere e manodopera, aree interne e fauna selvatica, risorse idriche e consumo di suolo, ambiente e fake news i temi chiave che Cia porterà in piazza nell’interesse della salute pubblica, dei territori, della sovranità alimentare e del Paese.
Immagine tratta dal sito di Cia Agricoltori
