Parmacotto Group lancia la prima vaschetta 100% conferibile nella carta

2023-07-17T09:40:07+02:0017 Luglio 2023 - 09:40|Categorie: Le aziende si raccontano|Tag: , |

Con la confezione eco-pack, il Gruppo conferma il proprio impegno in ambito sostenibilità. L’azienda, con il partner tecnico Seda International Packaging Group, svela i dettagli del suo progetto innovativo.

Non è certo un mistero che Parmacotto Group sia una realtà che ha fatto dell’innovazione uno dei propri punti di forza. E questo vale tanto per i prodotti quanto per i materiali di confezionamento. Proprio su questo fronte, il Gruppo ha sempre dimostrato di essere in prima linea, in un percorso virtuoso che ha attraversato diversi passaggi. La prima fase è stata caratterizzata da un minor impiego di plastica: la riduzione dell’imballo rispetto alle vaschette originali ha permesso di ridurre del 18% la plastica utilizzata e di realizzare un packaging con plastica riciclata al 50%. Con il secondo step è stato fatto un passo in avanti verso il packaging misto: il solo vassoio della confezione viene realizzato in carta riciclabile certificata Fsc.

Oggi nasce il nuovo eco-pack, una confezione in carta riciclabile interamente conferibile nella carta. Un progetto innovativo che mira a ridurre l’impatto dei prodotti sulla natura, sia durante la fase di produzione che durante l’intero ciclo di vita. L’eco-pack, infatti, favorisce il riciclo, in quanto i materiali utilizzati possono essere riutilizzati o smaltiti in modo sostenibile.

La nuova vaschetta rientra nell’ambito di FeelinGood, la strategia di sostenibilità di Parmacotto Group, e rappresenta una delle tante progettualità chiave che si innestano nell’impegno che il Gruppo sta portando avanti per il benessere dell’ambiente, con obiettivo ‘carbon neutrality’, da emissioni dirette, entro il 2025. Il Gruppo punta a raggiungere una dimensione di benessere condiviso che si declina lungo tre direttrici: benessere a tavola, benessere delle comunità e benessere dell’ambiente.

Per arrivare al raggiungimento di questo importante traguardo, ottenuto da Parmacotto Group insieme al partner tecnico Seda International Packaging Group, sono stati condotti studi tecnico-analitici sul pack e sul prodotto, dall’idoneità del materiale rispetto a salumi e affettati, alla verifica dei parametri microbiologici, all’analisi shelf life, fino ad arrivare al test di resistenza della vaschetta nelle sue normali condizioni d’utilizzo.

Per raccontare al meglio il più recente traguardo della vaschetta eco-pack, lasciamo la parola al Dipartimento Ricerca&Sviluppo Parmacotto Group e al partner tecnico Seda International Packaging Group, tramite il general manager Andrea D’Amato.

DIPARTIMENTO RICERCA&SVILUPPO PARMACOTTO GROUP 

Come siete riusciti a conciliare materie prime, shelf life ed esigenze dei consumatori?

Nel settore alimentare, ancor più nei salumi, l’imballo nasce con il compito di proteggere il prodotto per garantire il mantenimento della qualità per un tempo superiore rispetto all’affettato al banco. La profonda esperienza di Parmacotto nella produzione di salumi e nei processi di confezionamento di affettati, ha permesso di concentrare subito l’attenzione sugli aspetti del pack che più avrebbero impattato sulla shelf life e sul mantenimento della qualità organolettica desiderata dal consumatore.

Quanto è durato il processo di studio e finalizzazione del nuovo eco-pack?

Il processo è durato circa un anno e mezzo: partendo dalla visione dei primi campioni, passando attraverso diverse forniture di prova e relativi test in linea, per arrivare all’iter di validazione di macchinabilità, shelf life e resistenza. La vera sfida è stata quella di sviluppare un film top in carta che mantenga un certo livello di trasparenza. Questa peculiarità trasferisce al nuovo pack proprietà differenti rispetto ai tradizionali film top in carta. Ciò ci ha condotto verso uno studio complesso, articolato da modifiche a piccoli step e diverse ripetizioni per imparare a ‘conoscere il materiale’ e ottimizzare la fase di confezionamento e di macchinabilità.

Come è nata e come si è sviluppata la collaborazione con il partner Seda International Packaging Group.

Ad oggi non sono state individuate nel settore carni soluzioni di imballaggio ‘perfette’, ma è doveroso provare ad apportare cambiamenti per cambiare qualcosa. Abbiamo abbracciato da subito il progetto con Seda. Oltre alla possibilità di avere un pack interamente conferibile nella carta, per noi era importante il messaggio di voglia di cambiamento da veicolare. Seda è da sempre per Parmacotto non solo un fornitore, ma un punto di riferimento in quanto a esperienza e affidabilità. Azienda leader internazionale nel suo settore, con competenze indiscusse, sia per qualità di prodotto che di visione. Tutti siamo a conoscenza della situazione ambientale globale.

ANDREA D’AMATO – GENERAL MANAGER DI SEDA INTERNATIONAL PACKAGING GROUP

Quali sfide presenta il mercato dell’imballaggio oggi?

La direzione del mercato è quella di andare sempre di più verso materiali sostenibili e rinnovabili: la grande sfida riguarda come trasformare un’ottima idea da laboratorio in scala industriale. Gli imballaggi devono assolvere prima di tutto a una caratteristica tecnica e tecnologica in termini di shelf-life, di protezione del prodotto stesso e del consumatore, evitando lo spreco alimentare, che da solo genera circa il 10% delle emissioni globali di gas serra. Sotto questo punto di vista, la conservazione delle carni rappresenta ancora oggi uno dei mercati più complessi: chi fa il nostro mestiere deve rispettare questa esigenza per poi progettare l’imballaggio in modo tale che possa essere riciclato correttamente.

Cosa si intende per eco-pack?

In Italia gli imballaggi in carta e cartone hanno raggiunto un tasso di riciclo dell’87%, anticipando l’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il 2030 del 85%. Un imballaggio in materiale cartaceo, una volta assolta la sua funzione primaria, può prendere nuova vita ed essere riciclato diverse volte. Quando si ha la possibilità di utilizzare un flusso di riciclo virtuoso come quello della carta, perché non farlo? Parmacotto ha deciso di concentrare le proprie energie su questo. Il nostro contributo è incentrato sulla parte del pack che riguarda la membrana, per cui la grande sfida iniziale è stata la trasparenza. Nel mondo dei salumi e affettati la membrana è sempre stata concepita dai consumatori come oggetto trasparente: deve permettere di vedere quello che si sta comprando. Così ci siamo chiesti: “E se fosse solo parzialmente trasparente?”.

Che tipo di soluzione avete individuato insieme a Parmacotto Group?

Abbiamo trovato una soluzione che premiasse la riciclabilità della membrana. Una volta sviluppato il layer di carta, abbiamo creato un accoppiato che rientra nelle categorie previste dal Conai di conferibilità nella carta, quindi con una percentuale prevalente di cellulosa. Chi ricicla questo materiale, può separare le fibre contenute nell’imballaggio dalle plastiche residue. Il pack può diventare qualcos’altro. Stiamo parlando di qualcosa che nella categoria non esisteva. Ci vuole coraggio per portare un’idea che rompe gli schemi del passato. Questo è un imballo che, a parità di condizioni (shelf-life, utilizzo sulle linee di confezionamento), sposta la priorità sul focus del riciclo.

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