Una mortadella che è una Favola

2021-04-26T16:13:12+01:0026 Aprile 2021 - 16:09|Categorie: Le aziende si raccontano|Tag: , , |

Il prodotto di punta del Salumificio Mec Palmieri viene premiato dalle vendite nella distribuzione moderna e nel dettaglio tradizionale. Bene anche i precotti. Tutte le novità dell’azienda raccontate da Francesco Palmieri.

Le origini del Salumificio Mec Palmieri risalgono al 1919 quando l’artigiano salumiere Emilio Palmieri aprì nel centro storico di Modena una bottega di salumi. L’azienda nasce ufficialmente nel 1961 per volontà di Carlo Palmieri che avviò nella bassa modenese, a Concordia sulla Secchia, un salumificio con allevamento di suini e macello per la produzione artigianale di salumi di qualità. Con l’arrivo della terza generazione, lo sviluppo dell’attività e il bisogno di spazi più ampi l’azienda venne trasferita a San Prospero, dove Carlo e i suoi figli posero le basi per l’attuale stabilimento che ricopre un’area di circa 30mila mq, modernamente ricostruito dopo il tragico evento del terremoto 2012. L’antica e testarda passione per il prodotto, che contraddistingue l’approccio irrinunciabile della famiglia Palmieri al proprio mestiere, ha permesso al salumificio di essere riconosciuto sul mercato come marchio di riferimento nella produzione di mortadelle di qualità e anche precotti come zampone, cotechino e stinco. Con Francesco Palmieri, quarta generazione della famiglia, abbiamo parlato dell’andamento di un anno così particolare come il 2020. E delle tante novità in vista.

Riavvolgiamo il nastro di un anno e torniamo all’inizio della pandemia. Che impatto ha avuto sull’azienda?

Il calo delle vendite in alcuni canali e le eccezionali richieste in altri sono solo un aspetto di una vicenda ben più vasta. In contemporanea al lockdown ci siamo attivati organizzando il lavoro in due turni, per minimizzare le probabilità di contagio sul posto di lavoro. E siamo andati avanti così fino all’estate.

Com’è cambiata l’attività d’ufficio?

Tuttora metà dei lavoratori sono in smart working.

Stessa logica per i rapporti con agenti e buyer?

Esattamente. Si lavora al telefono e in videochiamata, con tutti gli strumenti che ormai ci sono familiari. La pandemia ha inciso anche sui rapporti con i nostri clienti: abbiamo pensato ad alcune iniziative nei confronti dei negozi tradizionali, che si sono rivelate a dir poco strategiche, fornendo gadget e grembiuli brandizzati. Una di queste iniziative, nata durante la pandemia, è stata chiamata ‘Ci siamo’: raffigurata da una bandiera italiana con un grande cuore rosso all’interno è stata pensata per cercare di aiutare i consumatori finali omaggiando mortadella Favola con ogni acquisto.

Quanto vale l’Horeca?

Incide circa il 15% sul fatturato complessivo, lavoriamo soprattutto attraverso dei distributori e altri grossisti, che chiaramente hanno avuto enormi difficoltà causate dalla pandemia.

Continuiamo con i numeri di Mec Palmieri.

Il 2020 era iniziato molto bene, poi si è messo di mezzo il Covid e le cose sono cambiate, almeno in un primo momento. A gennaio e febbraio la nostra azienda ha avuto performance brillanti, mentre a marzo e aprile, con tutta l’Italia ferma, il calo si è fatto sentire. Basti pensare che in aprile eravamo al -20% rispetto al 2019. Poi per fortuna lo scenario è migliorato, grazie al contributo fondamentale della distribuzione moderna e del dettaglio tradizionale dove i nostri prodotti sono sempre molto apprezzati, anche in un segmento problematico e visto con diffidenza come il banco taglio. Complessivamente, abbiamo messo a segno una crescita del 10%, con un incremento rilevante per Favola, pari al 20%.

E la sola Favola quanto incide?

Pesa più del 50% sul totale mortadelle. Da segnalare anche poi il trend positivo dei precotti, con un +4% per nulla scontato. Tutto il settore delle ricorrenze e dei cesti, notoriamente ricco di cotechini, stinchi e zamponi, ha sofferto moltissimo. Eppure i nostri prodotti hanno complessivamente tenuto.

In quali versioni è disponibile il vostro prodotto di punta?

Oltre alla versione tradizionale, proponiamo una versione alternativa con pistacchio siciliano, ultima arrivata nella famiglia Favola; esiste anche una versione di Favola per la ristorazione in un formato differente. Nel 2020 abbiamo poi introdotto Favolina, una mortadella da 450 grammi con lo stesso impasto di favola ma insaccata in budello naturale pensata per il libero servizio e lanciata proprio nei mesi più difficili della pandemia.

Quali altre novità ci aspettano da casa Palmieri?

Sono in corso sperimentazioni per il comparto würstel: siamo al lavoro per lanciare una novità premium, come sempre a partire da materia prima altamente selezionata, ma al momento non posso dirvi di più. Ci sono poi altri progetti riguardanti i precotti: si tratta di nuove linee sempre di fascia premium. Nel periodo natalizio 2020 siamo sbarcati in televisione, per la prima volta, con uno spot su Favola e destineremo un budget anche nell’anno 2021 per questa attività.

Ultima domanda: a che fiere parteciperete quest’anno?

Momentaneamente, visto la situazione attuale e gli sviluppi degli ultimi mesi, non abbiamo confermato la partecipazione a nessun evento. Una decisione motivata dall’incertezza sulla presenza di operatori italiani ed esteri ai vari eventi. Ma è una scelta presa anche per garantire la massima sicurezza dei nostri dipendenti

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