La capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato è una delle chiavi del successo della cantina toscana. Che con i suoi vini è interprete di due diverse anime di questa incredibile regione: il Chianti e la Maremma. Ne abbiamo parlato con il direttore commerciale ed export, Giacomo Fossati.
È un bilancio con il segno più quello che Azienda Uggiano traccia alla fine di questo 2022. Il primo segno più arriva con la vendemmia, che mostra un ottimo livello qualitativo nonostante la siccità dei mesi estivi abbia determinato un calo delle rese. Calo che, in Maremma, ha toccato anche il 25% a causa delle elevate temperature. “E nonostante ciò, si preannuncia un’annata molto interessante sotto il profilo organolettico”, conferma il direttore commerciale ed export, Giacomo Fossati, al timone dell’azienda insieme a Fabio Martelli e Daniele Prosperi, i soci con cui nel 2015 ha rilevato la proprietà per trasformarla in un’azienda vinicola moderna e competitiva, sia in Italia che sui mercati mondiali.
Il secondo segno più del bilancio va al fatturato. Che anche quest’anno, dopo l’exploit del +25% registrato nel 2021, mette a segno una crescita a doppia cifra pari al +10%. Un risultato non banale, dato il contesto generale e il pesante rallentamento registrato in alcuni mercati a causa della situazione geopolitica. E proprio all’export corrisponde il terzo segno più, come racconta Fossati: “Per compensare la perdita di quote in mercati per noi importanti, come l’Ucraina e ancor più la Russia, abbiamo fatto un grande sforzo per incrementare la nostra presenza in altre aree, come ad esempio il Nord America. Negli Stati Uniti, in particolare, siamo cresciuti in modo esponenziale”.
Il vino giusto per ogni mercato
A contribuire al successo della cantina in Italia e all’estero c’è indubbiamente quello che rappresenta il cuore di ogni strategia commerciale condotta da Azienda Uggiano: la multicanalità. “Un approccio in cui abbiamo sempre creduto e che fa parte del nostro Dna”, conferma Fossati. “È infatti proprio la multicanalità, intesa come la capacità di presidiare più mercati, soddisfare i bisogni di operatori diversi e incontrare i gusti di un’ampia base di consumatori, ad averci premiato in questi anni. Quando l’emergenza sanitaria ha causato la chiusura improvvisa del settore Horeca, abbiamo registrato una forte crescita nel canale della Grande distribuzione, dove si sono concentrati gli acquisti dei consumatori. Oggi, assistiamo quasi a un’inversione di tendenza, con la Gdo che nei primi mesi di quest’anno ha registrato un calo importante, ma che potremmo definire fisiologico rispetto al boom degli scorsi anni. E con l’Horeca che, invece, ha ripreso a lavorare. Noi abbiamo prodotti esclusivi e dedicati a entrambi i canali”. L’azienda è molto attiva anche sull’e-commerce, che sebbene rivesta un’incidenza ancora marginale sulle vendite registra un andamento in crescita costante.
2022, anno di grandi novità
Era dedicata al canale della Gdo la grande novità presentata da Uggiano nel 2022: il Governo all’uso toscano. Un vino con delle caratteristiche molto definite, perché realizzato con la tecnica dell’appassimento, “già molto apprezzata in Italia, ma che incontra sempre più anche il gusto dei consumatori stranieri”, aggiunge il direttore, “e che al suo arco ha due importanti frecce: il prezzo accessibile e l’identità premium”. Nel corso di quest’anno l’azienda ha inoltre terminato un importante progetto di ristrutturazione volto a modernizzare la produzione in chiave 4.0 e aumentare la produttività. Avviati nel 2021, i lavori in cantina si sono concentrati sulle macchine per l’imbottigliamento e sui serbatoi d’acciaio inox a temperatura controllata, per ottenere il completo controllo della produzione da remoto.
Sono in via di completamento anche i lavori di ristrutturazione della seconda tenuta di proprietà di Uggiano: Tenuta Aquilaia, nel cuore verde e autentico della Maremma toscana. 40 ettari, di cui 15 vitati, per una produzione di circa 80mila bottiglie suddivise in cinque etichette. E proprio nel 2022 ha visto la luce il primo Super Tuscan di Tenuta Aquilaia, che ne è già diventato l’etichetta bandiera e che porta il nome del torrente che attraversa la tenuta: Fosso Sanguinaio. “Un nome evocativo che ben rappresenta la sua identità”, sottolinea Fossati. “È infatti un vino rosso di spessore e corpo, un blend al 75% di Sangiovese, 15% di Petit Verdot e 10% di Alicante che fa sei mesi di barrique francese e un anno di botte di rovere di Slavonia da 30 ettolitri”.
A differenza dei vini a marchio Uggiano, dedicati alla Distribuzione moderna, la produzione di Tenuta Aquilaia si rivolge al canale della ristorazione, delle enoteche e dell’e-commerce. Ma c’è un’altra grande novità che riguarda questa tenuta: “I lavori di ristrutturazione sono praticamente terminati e dalla prossima primavera la cantina aprirà al pubblico per visite e degustazioni”, spiega il direttore. “Diverrà così anche un luogo dedicato all’enoturismo e quindi al racconto e alla scoperta di quelli che sono i vini della Maremma: il tassello finale che mancava per un posto unico e speciale come Tenuta Aquilaia”.
Il 2023 non fa paura
Molte le sfide che la cantina si prepara ad affrontare nei mesi a venire, a causa di problematiche condivise con tutti gli attori della filiera, come i costi energetici e quelli delle materie prime secche. “Basti pensare che nel corso di quest’anno il costo del vetro è cresciuto di addirittura il 40%. E ad oggi non sappiamo quando la situazione migliorerà”, conferma Fossati, che si dice preoccupato anche per i cali della marginalità e quindi la possibilità di fare investimenti, “perché purtroppo non siamo mai riusciti a ottenere aumenti sui listini tali da controbilanciare tutti i costi aggiuntivi che abbiamo avuto”. A queste preoccupazioni si somma anche la forte incertezza geopolitica, che ha rallentato lo sviluppo di alcuni mercati. “E tuttavia rimaniamo ottimisti, perché possiamo contare su quell’approccio flessibile e multicanale che già in passato ci ha aiutato a superare momenti difficili. E sulla bontà dei nostri prodotti, scelti dai consumatori di ogni latitudine. Per questo abbiamo già confermato la nostra presenza in qualità di espositori ai due più importanti eventi fieristici di settore nel 2023: il Prowein di Düsseldorf, a marzo, e il Vinitaly di Verona in aprile”.