Roma – Oggi, mercoledì 25 ottobre, il mondo celebra un prodotto chiave della cucina italiana: la pasta. Orgoglio del patrimonio gastronomico made in Italy, la pasta è ormai consumata e apprezzata a livello globale con una produzione annua che sfiora 17 milioni di tonnellate (leggi qui).
In Italia, in base ai dati Italmopa, il quantitativo di semole di grano duro prodotto dai molini italiani e destinato alla produzione di pasta è di circa 3,7 milioni di tonnellate. Di circa 150mila tonnellate è invece la quantità di frumento tenero per l’industria pastaria.
Grande apprezzamento è dimostrato anche dai consumatori italiani, con 23 kg pro-capite mangiati all’anno nel nostro Paese. Secondo la ricerca ‘Gli italiani e il futuro della pasta’ elaborata dall’Istituto demoscopico Astraricerche – realizzata online su un panel di 1.004 italiani tra i 18 e i 50 anni – la pasta è mangiata dal 99% degli italiani almeno una volta alla settimana. 1 italiano su 2 la porta in tavola tutti i giorni e, secondo 1 intervistato su 10, il suo consumo è destinato ad aumentare. Si apre infatti l’ipotesi di consumare pasta anche in momenti non convenzionali, come a colazione o a merenda: quasi l’80% del campione, infatti, dimostra grande apertura e conferma di essere pronto a mangiare pasta anche appena sveglio o come break durante la giornata.
Le aspettative dei consumatori, poi, vanno nella direzione di una pasta sempre più sostenibile, con un impatto ambientale minore (43%), e sempre più improntata a un benessere fisico (34%). Grandi aspettative anche per nuovi formati e design (28%). Il 41,2% degli intervistati, tuttavia, vede nella pasta un legame con il passato e continuerà dunque a prediligere metodi di produzione tradizionali. Mentre il 34,7% vede nella pasta un alimento accessibile, economico e alla portata di tutti.
Un’ultima curiosità, infine: il 28% degli intervistati da Astraricerche crede che in futuro prenderanno piede nuovi metodi di cottura, e il 25% pensa che la pasta cuocerà in soli 3-5 minuti.
