Roma – In occasione del World Pasta Day, la giornata internazionale dedicata alla pasta, in programma mercoledì 25 ottobre, Unione Italiana Food e Ipo – International Pasta Organisation hanno rilasciato una serie di dati relativi al comparto pastario.
Nel 2022 la produzione mondiale di pasta sfiorava 17 milioni di tonnellate (+1,8% sul 2021). L’Italia è il primo produttore al mondo di pasta con 3,6 milioni di tonnellate (+3,2% sul 2021) e un fatturato di circa 7 miliardi di euro (+24,3% sul 2021). La Penisola, inoltre, si conferma anche quest’anno il Paese in cui si mangia più pasta, con 23 kg pro-capite all’anno. Seguita da Tunisia (17 kg pro-capite) e Venezuela (12 kg).
Quanto alle esportazioni, triplica la quota export rispetto a 25 anni fa e raggiunge 2,3 milioni di tonnellate spedite oltreconfine. In generale, il 62,7% della produzione italiana è destinata all’estero; tra le principali mete di destinazione spiccano Germania, Regno Unito, Francia, Stati Uniti e Giappone che, complessivamente, acquistano il 58% circa dell’export italiano di paste alimentari. Tra i mercati emergenti figurano invece Arabia Saudita (+51%), Polonia (+25%) e Canada (+20%).
In merito ai trend che caratterizzeranno il settore in futuro, l’analisi evidenzia che per il 59% degli italiani la pasta verrà sempre più realizzata con nuove tipologie di farine o ingredienti alternativi, sarà distribuita in packaging più ecologici o biodegradabili (52,6%) e con nuovi formati (35,4%).