Pomezia (Rm) – Crik Crok, azienda specializzata nella produzione e distribuzione di patatine e snack salati, rischia il fallimento. La produzione sarebbe infatti ridotta ai minimi termini, con linee ferme e giornate di lavoro sempre più rare, come riporta il quotidiano Mf. Secondo le ricostruzioni, la crisi nasce da un accumulo di debiti registrati negli ultimi anni, in un mercato competitivo che ha avuto un forte impatto sui margini della società. Crik Crok ha quindi dovuto presentare un nuovo piano di concordato preventivo per rientrare dai debiti accumulati e salvare l’azienda, al momento in fase di valutazione.
La necessità è garantire la continuità produttiva, ma sembra che non ci siano investimenti sufficienti a rilanciare il marchio e una cessione di proprietà – dopo quella del 2019 in cui entrò la famiglia Ossani – sembra sempre più probabile.
I sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno rilasciato una nota congiunta per lanciare l’allarme: “La crisi della Crik Crok di Pomezia non è più sostenibile. Lavoratrici e lavoratori, da troppo tempo, affrontano una condizione di profonda precarietà economica e umana”, si legge nella nota. “Continuiamo ad agire con determinazione per difendere i diritti, i salari e la dignità di tutte le persone coinvolte. Abbiamo sostenuto ogni tentativo di salvaguardia con serietà e rispetto, ma oggi è necessario un cambio di passo da parte di tutti i soggetti istituzionali e aziendali. Chi lavora ha continuato a farlo con responsabilità e dignità, ma questo impegno non è ancora stato ripagato”. Pare infatti che la cassa integrazione straordinaria non sia ancora stata pagata ai dipendenti. “L’incertezza, al contrario, è aumentata e alla difficile gestione aziendale ora si somma la presentazione di un nuovo concordato preventivo, che getta ulteriori ombre sul futuro. Oggi il rischio non è solo la perdita di posti di lavoro: in discussione c’è la sopravvivenza stessa di una realtà produttiva con un grande valore industriale e sociale per il territorio”.