Milano – Parlando con i manifestanti, emerge talvolta una conoscenza poco approfondita della vicenda. O comunque uno scarso interesse verso i comportamenti della proprietà in questi anni. Alcuni sono convinti che i debiti derivino dal fatto che l’azienda voleva “costruire un nuovo stabilimento”. In merito alla cordata Gsi-Intesa, un manifestante ha detto che “sono interessati solo al marchio. Se vincono loro, poi arrivano le cooperative e verranno cacciati i dipendenti”. La convinzione di tutti i presenti sembra infatti essere: “Se Banca Intesa vince l’accordo, noi perdiamo il lavoro. Nella nostra azienda siamo tutti molto uniti e abbiamo delle teste pensanti, contrariamente a quanto dicono tutti quanti, anche i nostri giornali locali”. E qualcuno aggiunge: “La nostra è una grande famiglia e questa giornata lo dimostra. Noi dipendenti vogliamo che Banca Intesa e la loro cordata di cooperative ci lascino stare e ci lascino lavorare. Non abbiamo bisogno di loro. Senza di loro avremmo la garanzia di salvarci e di mantenere tutti il nostro posto di lavoro”. Inoltre, molti sostengono che: “Con ogni probabilità, dall’asta Banca Intesa non realizzerà un centesimo. Se invece di osteggiare la cordata Pini Amco accettasse la proposta diventando anche finanziatrice del concordato guadagnerebbe molto di più”. I pullman che li hanno portati a Milano sono stati offerti dal servizio di trasporti di Reggio Emilia, spiegano i manifestanti. Mentre si sarebbero occupati loro stessi di preparare giubbotti e bandiere. Presente, in piazza, anche Claudio Rizzi, direttore marketing di Ferrarini.
Crisi Ferrarini (11)/La marcia su Milano. I lavoratori: “Se vince Banca Intesa ci cacciano”. Presente il direttore marketing Claudio Rizzi
federica2021-12-02T14:30:15+02:002 Dicembre 2021 - 11:53|Categorie: in evidenza, Mercato, Salumi|Tag: Banca Intesa, ferrarini, Marcia su Milano|
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