Cun 2-3 giugno: lieve rialzo del vivo, stabili i tagli tranne i lombi (che perdono)

Parma – E’ stato un weekend contraddittorio per le quotazioni del suino italiano. Alla Cun del vivo del 2 giugno, abbiamo assistito al primo, piccolo rimbalzo dopo il calo iniziato il 28 aprile e durato tutto maggio. Il rialzo è di 0,9 centesimi (circa lo 0,6% in più), sia per il circuito tutelato che per quello non tutelato. Significa che il Dop oltre 160 kg oggi vale 1,577 euro/kg (+ 0,6%) e quello 152/160 kg 1,517 euro/kg. Il maiale non tutelato tra i 160 e i 176 kg torna a 1,46 euro/kg, ancora sotto la quotazione Marcolleida del vivo spagnolo, che il 2 giugno ha segnato il secondo rialzo consecutivo e ora vale 1,563 euro/kg, quasi come il Dop italiano. La situazione al momento è sotto controllo, ma attenzione. Questi sono segnali importanti. Se il vivo riprende a salire, è perché gli allevatori non riescono più a sostenere i costi di produzione. La popolazione suinicola sta diminuendo, e il prezzo si alzerà ancora. Gli allevatori, trainati da quelli tedeschi, puntano ancora alla per ora utopica cifra di 2,20 euro/kg. Intanto, registriamo un aumento anche del vivo belga (1,28 euro/kg). E’ il meno caro fra i suini europei, ma l’aumento in percentuale è significativo (2,4%). Il mercato dei tagli freschi, invece, rimane più o meno stabile. Le eccezioni sono al ribasso. Dopo il rimbalzo di settimana scorsa, tornano a calare i tagli freschi da macelleria (lombi e coppa con osso), che perdono 40 centesimi, in percentuale più o meno il 10%. Perdono valore anche il trito da banco (-8 centesimi, in calo lento ma costante da due mesi) e la spalla fresca (-7 centesimi). Si ferma invece il crollo delle pancette che durava da inizio marzo.