Cun suino vivo: ci sono due maiali, il Dop e il non Dop. Il primo è alle stelle, il secondo cala

2023-10-19T14:01:56+02:0019 Ottobre 2023 - 14:01|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: |

Parma – Quella che settimana scorsa sembrava una tendenza quasi casuale viene confermata dalla Cun terminata a Parma oggi. Il suino Dop aumenta di un altro mezzo centesimo. Praticamente nulla, lo 0,2%, ma di fatto arroccandosi ancora di più su una quotazione elevatissima, che garantisce agli allevatori un guadagno mai avuto in precedenza. Basti ricordare che non c’è suino, in Europa, più costoso del Dop italiano. Con le dovute differenze (di peso, di pregio, di metodi di allevamento), la forbice è sempre più ampia. Basti pensare che la carcassa tedesca è quotata a 2,10 euro/kg, ovvero il 9,7% in meno. Ed è, appunto, una carcassa, che ha già subito il processo di abbattimento e assorbito i rispettivi costi. Il suino italiano, quotato vivo e quindi ancora da abbattere, è a 2,325 euro/kg (2,265 euro/kg per la classe 152/160 kg). Soprattutto da sottolineare sono le tendenze. Da inizio giugno, questa quotazione è cresciuta del 12,5% circa. Il suino tedesco, nello stesso periodo, è calato di quasi 16 punti percentuali. Bisogna poi leggere il secondo calo consecutivo dei suini non tutelati.  Un calo ancora più irrisorio dell’aumento del circuito Dop: 0,2 centesimi, ovvero meno dello 0,1%, che portano il non Dop più costoso a 2,142 euro/kg (comunque ancora sopra tutti gli altri suini europei). Sono segnali di cedimento degli allevatori o concessioni simboliche e indolori ai macelli?

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