Parma – Funziona la ‘melina’ degli allevatori, impegnati a contenere l’annunciato rientro del costo del suino vivo, a seguito rimbalzo del +9,1% nel periodo fine marzo-fine aprile. Dopo il “non formulato” dell’8 maggio e i 4 centesimi di ribasso di settimana scorsa (di fatto 2 centesimi a seduta di calo), arriva una forbice compresa tra i -3 centesimi e l’invariato, che porta a quantificare il deprezzamento di ieri come 1,5 centesimi, ovvero l’0,8%. È soprattutto quell’”invariato” vertice basso della forbice che attira l’attenzione, perché suggerisce che il calmieramento del prezzo del maiale italiano è già in fase di arrivo. E visto che per quest’estate gli allevatori annunciano di voler ulteriormente rincarare la dose, partire da una quotazione vicina agli 1,90 li avvantaggia notevolmente. Nelle ultime tre settimane, quindi, il pesante Dop è passato da 1,959 euro/kg agli attuali 1,904 euro/kg, perdendo soltanto 5,5 centesimi (-2,8%), con una media di 1,8 centesimi a seduta. Gli altri prezzi sono 1,844 euro/kg per il Dop inferiore ai 160 kg e 1,724 euro/kg per il non tutelato più costoso.
Cun suino vivo: gli allevatori contengono le perdite, il calo è solo del -2,8% in tre settimane (1,904 euro/kg)
federico2025-05-23T12:13:46+02:0023 Maggio 2025 - 12:13|Categorie: Carni, Salumi|Tag: Cun suino vivo|
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