Roma – Negli ultimi 100 anni, secondo la Fao, il 75% delle specie vegetali impiegate in agricoltura è scomparso con danni sull’ambiente e sull’uomo. Sul banco degli imputati l’agricoltura di tipo industriale, caratterizzata dalla coltivazione di un numero sempre più ridotto di varietà vegetali. Questa omogeneità genetica alimenta la diffusione di malattie delle piante e implica un utilizzo sempre maggiore di pesticidi. L’agricoltura biologica e biodinamica possono essere parte della soluzione. Ma occorre un impegno forte su ricerca e innovazione per lo sviluppo e la selezione di sementi adatte al biologico. Di questo si è parlato nel web talk ‘Dal seme alla tavola-From Seed to Fork’ che NaturaSì e Slow Food, in collaborazione con Fondazione Seminare il Futuro, hanno organizzato all’interno di Terra Madre. Dopo l’introduzione del botanico Stefano Mancuso, a discutere di come costruire e sostenere un nuovo sistema alimentare a partire dai semi: Fausto Jori, amministratore delegato di NaturaSì; Carlo Petrini, fondatore di Slow Food; Federica Bigongiali, direttrice della Fondazione Seminare il Futuro e Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao. L’incontro è stato moderato da Sabrina Giannini, giornalista di Rai3 e conduttrice del programma ‘Indovina chi viene a cena’.
