Parma – Sono circa 800mila i prosciutti di Parma destinati al mercato americano nel 2024, per un fatturato di circa 100 milioni di euro. “Penalizzare la commercializzazione del nostro prodotto rischia di avere conseguenze impattanti“, dichiara il presidente del Consorzio Alessandro Utini al Corriere. “Un prodotto come il nostro, che gode della Denominazione di origine protetta, ha un legame indissolubile con il territorio, non è delocalizzabile in nessuna fase della sua lavorazione. Limitarne l’ingresso sul suolo statunitense, attraverso condizioni commerciali sfavorevoli, non può in alcun modo favorirne la produzione locale, come vorrebbero le logiche dei dazi. La conseguenza sul piano dei consumi sarà quella di penalizzare le scelte di acquisto dei tanti clienti d’oltreoceano“, conclude Utini.
Dazi Usa (12). Utini (Prosciutto di Parma): “Si rischiano conseguenze, il nostro prodotto non è delocalizzabile”
federico2025-04-04T11:01:19+02:004 Aprile 2025 - 11:01|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: Alessandro Utini, prosciutto di parma|
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