Roma – Italmopa, l’Associazione industriali mugnai d’Italia aderente a FederPrima e a Confindustria, ribadisce la preoccupazione del comparto molitorio italiano nei riguardi della possibile applicazione di dazi al 30% sui prodotti originari dell’Ue e destinati al mercato Usa.
“E’ opportuno ricordare che la comunicazione del presidente Trump appare finalizzata ad aprire un’ulteriore fase della trattativa […] e ci auguriamo che prevalga la volontà di privilegiare un approccio negoziale” sottolinea Vincenzo Martinelli, presidente Italmopa. “In caso contrario, l’Industria molitoria sarebbe pesantemente colpita sia direttamente, con l’applicazione di dazi sulle nostre farine e semole esportate verso gli Stati Uniti, sia indirettamente in quanto tali dazi saranno comminati anche ad altri prodotti del ‘Made in Italy’ alimentare – a mero titolo esemplificativo, la pasta alimentare o i prodotti della biscotteria e i lievitati – per i quali le farine e le semole risultano essere l’ingrediente principale”. E sulle possibili contromisure nei riguardi degli Usa con dazi sull’importazione di frumento, Martinelli evidenzia: “Le nostre importazioni riguardano frumento di altissima qualità, circa mezzo milione di tonnellate nel 2024, non reperibile nelle quantità adeguate sul mercato nazionale o comunitario”.
Nel 2024, l’export italiano di farine e semole di frumento tenero e di frumento duro verso gli Stati Uniti ha raggiunto 46.500 tonnellate (+24% rispetto al 2023 e +135% nell’ultimo decennio), ponendo gli Usa ai vertici dei Paesi extra Ue destinatari degli sfarinati italiani.