Washington (Usa) – Martedì 12 gennaio è entrata in vigore una nuova tariffa statunitense del 25% da applicare a cognac e brandy provenienti da Francia e Germania, come anticipato in una news pubblicata lo scorso 4 gennaio (clicca qui). In risposta, una coalizione di 21 associazioni di categoria che rappresentano il vino, i distillati e i settori correlati di Stati Uniti, Unione europea e Regno Unito ha espresso delusione, chiedendo la rimozione di tutte le tariffe sugli alcolici, ritenute “eccessive e ingiustificate”, a detta del Distilled Spirits Council degli Stati Uniti. Al contrario, la coalizione avverte che si verificheranno chiusure e licenziamenti in un settore (quello degli alcolici) già colpito negativamente dalla pandemia globale. “Continuare a trascinare in questa controversia settori estranei”, ribadisce Ulrich Adam, direttore generale di Spirits Europe, “sta solo creando ulteriori danni economici. Deve finire. Entrambe le parti devono trovare senza indugio una soluzione negoziata che assicuri che settori non correlati smettano di pagare il prezzo di una disputa che è completamente al di fuori del loro controllo e che consentirà effettivamente a settori come il nostro di contribuire pienamente a una ripresa economica nel 2021”.
Dazi Usa, le associazioni statunitensi si oppongono: “Questa controversia deve finire”
RepartoGrafico2021-01-13T17:20:43+01:0013 Gennaio 2021 - 17:20|Categorie: Beverage|Tag: alcolici, associazioni di categoria, brandy, Cognac, controversia, dazi usa, stati uniti|
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